Favole per vivere

Undici favole per suggerire – più che insegnare – a grandi e piccini come vivere meglio, apprezzando nel modo giusto la vita e il mondo in cui la viviamo.

Favole Educative – Tina Bruno

«Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile» dichiarò il celebre filosofo Karl Popper. E Tina Bruno, autrice di Favole educative, sembra avere fatto proprio tale precetto, in una raccolta di undici storie raccontate con la genuinità, probabilmente, imparata in una vita intera a contatto con i bambini, appunto come educatrice. Un libro semplice, così definirei l’opera prima di Tina Bruno (il suo sogno nel cassetto finalmente realizzato). Semplice nel linguaggio e nello stile, semplice nei contenuti che appartengono alla quotidianità di tutti noi nonostante la presenza di folletti, forchette e altri oggetti parlanti. Molto semplice, talvolta forse un po’ didascalico: la penna dell’educatrice si fa sentire. Malgrado ciò – malgrado una struttura particolarmente lineare e la scelta di un vocabolario indirizzato ai “piccoli”, quindi accessibile  e chiaro – queste favole  sono in grado di educare anche i “grandi”. In particolare sembrano rivolte a loro le pagine introduttive alle otto sezioni in cui la raccolta si divide, invitandoli a riflettere su questioni fondamentali nella vita di ogni essere umano in ogni epoca, oltre limiti temporali e geografici, che trasformano le favole educatrici in favole senza tempo. Anche in questo risulta semplice la scrittura di Tina Bruno, la cui comprensione è agevolata dalla divisione in temi specifici, ciascuno introdotto appunto da una o due pagine di spiegazioni. Rispetto per l’ambiente, influenze sul formarsi della personalità nei bambini, adolescenza (e rapporto genitori/figli), galateo, amore per la vita, rapporto con il cibo: più che temi, una serie di segnali stradali che guidano grandi e piccini nel labirinto che si chiama vita, offrendo qualche utile suggerimento o semplicemente degli spunti di riflessione.
Un atlante della vita – ecco cosa sono le Favole educative di Tina Bruno – che percorre gli itinerari più diversi. Leggendole, si avrà modo di scoprire aspetti del mondo che spesso diamo per scontati e che, dunque, forse cerchiamo di insegnare ai più piccoli nel modo sbagliato o, peggio, scordiamo di insegnare. Ci pensa allora il folletto Furbetto a farci riscoprire la natura umana, lui che umano non è ma ama osservare i bambini; ci pensano i signori cucchiaio, forchetta e bicchiere a ricordarci galateo e buone maniere, lamentandosi di certi cattivi costumi… fermo restando che i bambini hanno diritto a giocare e divertirsi (fa parte della crescita) anche con le posate, almeno ancora per qualche tempo. Un frigorifero parlante gettato per strada (nonostante sia ancora in ottime condizioni) chiarirà a genitori e figli il significato di inquinamento e spreco, un chiaro messaggio di  coscienza ecologica. E ancora, Marco finisce in carcere minorile per aver seguito l’esempio di brutte amicizie dopo essere rimasto orfano: sarà l’aiuto del direttore dell’istituto, di un adulto che dimostra fiducia e offre sostegno – che gli permetterà di ravvedersi sino a laurearsi in psicologia per aiutare i ragazzi in difficoltà. L’atteggiamento degli adulti è fondamentale per lo sviluppo dei più piccoli.
E così, pagina dopo pagina, personaggio dopo personaggio – alcuni realistici, altri fantasiosi – questi racconti magici o verosimili «servono soprattutto alla formazione della mente: di una mente aperta in tutte le direzioni del possibile».

Tina Bruno, Favole educativee. Kimerik Edizioni, Patti 2007 (€ 10.50)

  Silvia M. Blakely

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