Terra Felix: l’altra faccia di Napoli

Oltre la critica, oltre i problemi gravi e la cattiva organizzazione della sua amministrazione, c’è un popolo pronto a lottare per ridare splendore alla sua città.

 La “Terra Felix”, come la chiamavano gli antichi per il suo paesaggio unico, per il suo clima mite e la sua vegetazione rigogliosa, ha troppo spesso riservato a se stessa immagini negative: omicidi, emergenza rifiuti, disoccupazione, corruzione, e troppe poche volte ci si pone a guardare l’altra faccia di questa città. È meglio credere che Napoli debba pianger se stessa, è più facile credere che Napoli sia una città senza speranza di cambiamento, perché se credi il contrario, allora bisogna lavorare duro affinché questo cambiamento venga messo in atto.
Osserviamo Napoli qual è, rischiando anche d’ingolfarci in questo labirinto, in questo formicaio umano, in questa allegria contagiosa, in questa vitalità febbrile, lasciamoci trascinare nella vertigine di questa ridda, in cui sensi non bastano per coglierne la magnificenza.

Napoli – foto di Massimo Palmieri

Tra i suoi maestosi monumenti, testimonianza delle sue numerose dinastie, tra le magiche rive del Golfo, vivono i personaggi della commedia di Napoli: un agglomerato di popolo che ingombra le vie. Ma è il suo stesso popolo che, delle volte, rende Napoli una delle città più sudice d’Italia. Ma alla tipica immagine del napoletano “scansa fatiche”, che ruba perché non vuole lavorare, io vi offro un’altra immagine, quella di un popolo che si muove, seppur a fatica, tra gli schiamazzi e la difficile vita che riserva questa città.
Numerose sono le campagne di sensibilizzazione messe in campo dal Comune di Napoli sui temi del racket e dell’usura, con il coinvolgimento delle Istituzioni Scolastiche cittadine attraverso la promozione di progetti ideati e realizzati dalle stesse. Ancora, sono numerose le iniziative per la Tutela dei Cittadini dal fenomeno del racket, mediante il sostegno al Coordinamento Napoletano delle Associazioni antiracket .
Sembrerebbe strano a dirsi, ma sono numerosissime anche le iniziative legate all’educazione ambientale, attraverso la diffusione della raccolta differenziata dei materiali riciclabili, che sono lo strumento chiave per favorire un processo di miglioramento della vita dei cittadini. Una delle più importanti iniziative è quella organizzata dall’A.S.I.A. (Azienda Servizi di Igiene Ambientale), il progetto scolastico Educambiente, il cui obiettivo è quello del rilancio ambientale del territorio napoletano , e che coinvolge direttamente il mondo della scuola.
A un’attenta osservazione, quello napoletano è un popolo che con o senza il sostegno delle associazioni, con o senza la presenza di iniziative e campagne di sensibilizzazione, sa come mobilitarsi. Ricordiamo in merito la mobilitazione delle “Donne Contro le Mafie”, che poneva quattro generazioni di donne a confronto nel racconto del proprio impegno contro tutte le mafie e le forme di violenza, offrendo la propria esperienza di vita.
Colossale fu, inoltre, la mobilitazione di oltre centocinquanta mila persone che hanno marciato nella giornata della Memoria delle vittime delle mafie: oltre due chilometri e mezzo di percorso, sul lungomare fra Piazza della Repubblica e Piazza del Plebiscito.
È quindi la disaffezione del territorio, dei politici, prima, e poi dei cittadini, che genera il proliferarsi della camorra e, inevitabilmente, i gravi problemi a essa legati. Ma come ho provato a mostrarvi, tra l’omertà e la strafottenza, c’è chi invece ama questa terra, è con loro che bisogna lottare ed è a loro che va il riconoscimento di chi spera ancora nel cambiamento.
Per concludere, ricordo, tra le numerose associazioni (impossibile elencarle tutte), (R)esistenza, nata ufficialmente il 21 marzo del 2008, anno della “tregua” della faida di Scampia. Tutte queste realtà operano in maniera costante e ininterrotta per il territorio e per i suoi abitanti, cercando di estirpare il più possibile il cancro di questa bellissima città, che forse altro difetto non ha che essere un po’ troppo a modo suo.

Acampa Suania

Foto: http://www.flickr.com/photos/massimopalmieri/4555955364

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