La “vita difficile” di Vittorio Sartarelli
Cosa succede quando la vita prende una piega inaspettata? Come mai diventa sempre più difficile per i giovani crearsi un angolo di vita felice, a dispetto dei tempi odierni? Vittorio Sartarelli cerca di trovare le risposte attraverso il suo libro Una vita difficile.
Vittorio Sartarelli, Una vita difficileVittorio Sartarelli nasce a Trapani nel 1937, frequenta studi umanistici (il Liceo Classico “L. Ximenes” di Trapani e successivamente la Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo), diventa anche un rinomato giornalista, collaboratore del settimanale politico trapanese “Il Faro” e corrispondente locale del quotidiano nazionale “Il Popolo”. Successivamente viene assunto in Banca dove terminerà la sua carriera lavorativa. Una volta in pensione si dedicherà alla sua più grande passione: scrivere. È autore, infatti, di numerosi testi e racconti biografici nonché opere di saggistica e letteratura. Nel corso della sua carriera letteraria riceve anche numerosi premi, tra cui il Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata, il Premio Internazionale di Narrativa “A…Bi…Ci…Zeta”, il Premio Nazionale Letterario “Circe – Una donna tante culture” e molti altri.
Una vita difficile è l’ultima e undicesima sua pubblicazione dal 2000, che onora la tradizione verista del suo operato. La storia è ambientata negli anni Sessanta in una Sicilia ancora molto povera nonostante il periodo del “miracolo economico”. Marco, alter ego letterario dell’autore, riesce a trovare lavoro presso una Banca grazie all’aiuto di un conoscente. Il passaggio dagli studi all’ambito lavorativo è un salto verso l’indipendenza e la maturità: la percezione del sentirsi finalmente realizzato e di poter affrontare la vita con maggiori sicurezze lo catapulta fuori dall’apatia dell’inettitudine.
Il contesto non sembra peraltro molto differente dall’odierna condizione giovanile legata al mondo del lavoro, tematica più che mai attuale. Vi è poi l’incontro frettoloso con Padre Pio da Pietrelcina della cui importanza però Marco si accorgerà solo in seguito, ritrovandosi padre di due bambini e dovendo affrontare eventi come il terremoto del ’68 e un successivo incidente automobilistico che lo costringerà ad una lunga convalescenza.
Nonostante il testo sia breve e a volte vengano riaffermati i medesimi concetti, le sofferenze e le apatie dovute al dubbio nel trovare delle sicurezze vengono messe da parte in un calibrato racconto che unisce tematiche importanti come l’amore e la fede, che sembrano essere passate di moda, ma che il nostro autore tenta di ristabilire a forze contingenti attraverso tutto il potere della verità. La fede, infatti, qualora sia un elemento condivisibile, viene messa a dura prova anche a dispetto di cause di forza maggiore quali effetti catastrofici che mettono a nudo le debolezze e la piccolezza del genere umano di fronte alla volontà della natura. Sullo sfondo delle vicende prima accennate, v’è sempre l’amore incondizionato della moglie e quello ch’egli nutre per la sua famiglia: tutti i momenti peggiori sono destinati a finire lasciando spazio all’inizio di sempre nuove avventure. Nella trama, che potrebbe per certi versi apparire usuale, queste tematiche vengono riaffermate e restituite al loro lato più umano e, in un certo qual modo, più indispensabile: quello della vita di tutti i giorni.
Ester Franzin