Un eroe a cinque stelle
Circa dieci anni fa Narayanan Krishnan, chef indiano pluripremiato, ha abbandonato una remunerativa carriera in un ristorante svizzero a cinque stelle per tornare nella sua città, Mandurai, nello stato federato di Tamil Nadu, ed aiutare i poveri fornendo loro, ogni giorno, pasti caldi e riparo.
«Voglio salvare la mia gente. Questo è lo scopo della mia vita» è il motto di Narayanan Krishnan, uno chef di talento che ha scelto di lasciare un futuro di successo nelle cucine di un ristorante di una famosa catena alberghiera svizzera e di dedicarsi alla preparazione di semplici pasti caldi per i senzatetto asiatici.
La “folgorazione sulla via di Damasco” avvenne nel 2002, quando il giovane cuoco, durante una visita alla famiglia nella città di nascita, Mandurai, s’imbattè in un anziano disabile mentale, probabilmente abbandonato sulla strada dai famigliari, secondo una pratica tristemente usata in India. Narayanan Krishnan portò da mangiare al povero bisognoso e decise di ripetere quel gesto anche nei giorni successivi. Fu così che iniziò la sua missione: preparare pasti sani, fornire cure alla persona con la sistemazione di barba e capelli, assicurare un riparo e restituire dignità umana ai poveri, agli indigenti e ai malati mentali che affollano le strade della città indiana.
Nel 2003 il sogno si è concretizzato anche nella fondazione dell’Associazione no profit “Akshaya Trust” grazie alla quale ha donato più di un milione e duecento mila pasti ai poveri. È inoltre in costruzione la “Akshaya Home”, un dormitorio pulito e sicuro per circa quattrocento persone.
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Il termine Akshaya è utilizzato per evidenziare la volontà di assicurare “per sempre” solidarietà e compassione verso gli altri, il suo significato in sanscrito è, infatti, “eterno”.
Krishnan ha ricevuto il premio “CNN 2010 Hero”, ed è proprio del 2010 una stima della Oxford Poverty and Human Development secondo la quale otto stati dell’Unione Indiana contano più poveri delle ventisei più povere nazioni d’Africa sommate assieme. Un esame a campione compiuto sul territorio ha infatti evidenziato che gli individui costretti a vivere sotto il livello di povertà sono tra i 370 milioni e i 410 milioni.
Il distretto di Madurai, in particolare, conta da secoli la presenza di numerosi poveri e deboli tanto da essere oggetto dell’attenzione dei gesuiti che, nel 1606, fondarono la “Missione del Madurai”, con lo scopo di coinvolgere gli studenti nello svolgimento di servizi sociali.
Nonostante l’azione religiosa, lo sviluppo e l’arricchimento del Madurai tardano ad arrivare, anche perché sono penalizzati da un’economia che è ancora principalmente legata all’agricoltura.
Ben venga quindi l’iniziativa privata di moderni eroi come Narayanan Krishnan, che si spera possa essere di stimolo per altri “coraggiosi” e di esempio per le istituzioni.
Stefania Zabrak
Foto: http://akshayausa.org/narayanan.html