Tutti d’accordo (o quasi)
L’attenzione di questi giorni è stata completamente assorbita dalla formazione del nuovo governo, il Governo Monti, soprannominato “dei Professori” per l’elevato numero di docenti, e quindi tecnici, e salutato con favore dalla maggior parte degli schieramenti politici, fatto confermato dal largo consenso che ha permesso al neo premier di intascare agevolmente la fiducia. Politici e politicanti hanno deposto le asce di guerra, riuscendo – forse per poco – a manifestare un clima di quasi surreale cooperazione, senza dissidi o scontri “infuocati”, come quelli che hanno sempre garantito godibili ascolti alle principali trasmissioni di approfondimento politico.
Non so se l’Italia sia sgomenta quanto me di fronte a tanta insperata quiete. Che si tratti della naturale quiete dopo la tempesta o di una sorta di tregua (di riposo e riarmo) prima del grande assalto, lo diranno gli eventi dei prossimi mesi. Perché sarà proprio fra un numero imprecisato di giorni (direttamente proporzionale alla durata in carica del nuovo governo) che inizierà la campagna elettorale, quella che dovrà portare una squadra politica ad afferrare le redini dell’Italia, che ringrazierà il governo tecnico per l’impegno profuso, attraverso il quale – auspichiamo – sarà riuscito a contribuire a traghettare il Paese fuori dalla crisi.
Torneranno, quindi, i politici! E se gli italiani, a quel punto, si rendessero conto che i professori non sono poi così male?