Marte: un pianeta misterioso dai mille volti
Tre anni di esplorazione ed analisi di un pianeta ancora molto sconosciuto. Un progetto della Nasa, mediante la realizzazione dei due robot “Rover Opportunity” e “Spirit”, ha dato la possibilità di scoprire le migliaia di curiosità di Marte.
Ci sono voluti tre anni per scoprire un mondo che tutt’oggi, nonostante le varie esplorazioni, presenta diversi misteri. Il quarto pianeta e l’ultimo dei rocciosi, grazie alle ricerche e alle osservazioni di immagini realizzate dal robot “Rover Opportunity” della Nasa, ha finalmente rivelato il proprio volto. Lo scopo del progetto è stato quello di riprendere Marte in un tragitto di venti chilometri, partendo dal cratere Victoria con arrivo all’Endeavour. Durante il percorso, il video del Jet Propulsion Laboratory ha effettuato 309 foto, andando alla scoperta di terreni irregolari e rocciosi. Il cammino verso l’Endeavour presentava molte difficoltà, tra dune sabbiose e piccoli crateri, a tal punto che le vibrazioni del Rover Opportunity erano più forti in paesaggi aspri e più deboli in quelli sabbiosi. Dunque, si può affermare che dal 2004, anno dal quale “Opportunity” insieme al gemello “Spirit” si trovano su Marte, sono stati analizzati diversi aspetti di questo pianeta. Una sorprendente esplorazione ha evidenziato che su Marte esiste l’acqua. Grazie alla scoperta dello studioso A. McEwen nello scorso agosto, si ipotizzava che la superficie poteva essere erosa e che soprattutto nella stagione calda si presentava acqua salata che riusciva a rimanere allo stato liquido nonostante le temperature rigide.
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Tale notizia è stata confermata dalla presenza di ghiaccio che appare e poi scompare nelle canalizzazioni di Marte. Un altro progetto chiamato SETG (Search for Extra-Terrestrial Genomes), in corso dal mese di marzo 2011, riguardante l’abitabilità del pianeta, basava le sue fondamenta nella ricerca di microorganismi con un DNA simile al nostro. Lo scopo era quello di prelevare un campione del suolo marziano, isolare i vari microorganismi viventi ed estrarre il materiale genetico per poterlo analizzare. A tal proposito, C. Carr, ricercatore del MIT, affermava che se si fossero trovate forme di vita simili a quelle presenti sulla Terra, allora vi sarebbe potuta essere una parentela col mondo marziano. Altra ricerca riguarda la presenza di molti crateri: nel luglio 2011 è stato scoperto “Gale” nell’emisfero sud di Marte, che aveva un diametro di 154 chilometri e mostrava al suo interno particolari sedimenti. Le sue forme avevano attirato l’attenzione di molti ricercatori. Altri aspetti scoperti di recente e che hanno incuriosito tutti sono stati: la presenza di deserti con dune che si muovono come sulla Terra, alcune immagini scattate dal robot “Spirit” ove veniva scoperta dalla scienziata S. Di Pippo una roccia simile ad una figura femminile, l’evidenza di crateri con forma a occhio di bue nell’agosto 2010, rocce simili a figure umane come la “Sfinge” scoperta nel febbraio dello stesso anno e la “Faccia di Cydonia” nel mese successivo. Chissà quali ulteriori misteri, studiando nel tempo, rivelerà il Pianeta Rosso.
Claudio Iaquinta