
Sapessi dire no: Biagio Antonacci canta di amore e responsabilità
Biagio Antonacci, uno tra i più apprezzati cantautori italiani, si sottopone ad una nuova sfida lanciando il suo ultimo album, Sapessi dire no. Il successo di questo lavoro, che mescola sentimenti e riflessione sociale, è però assicurato. (Foto: sito Biagio Antonacci)
«Iris tra le tue poesie ho trovato qualcosa che parla di me». Chi all’ascolto di queste parole e delle loro note non esplode dopo i primi secondi, esclamando: “Iris! Biagio Antonacci!”?
Era il 1999 quando questa canzone ha cominciato a spopolare nelle radio e a scalare le classifiche insieme agli altri pezzi ormai conosciutissimi del sesto album di Antonacci, Mi fai stare bene. Adesso il cantautore milanese più amato dal pubblico italiano e non solo ha trascorso più di vent’anni di musica, tra dischi di platino, premi e riconoscimenti internazionali, concerti da tutto esaurito al San Siro di Milano e perfino all’interno della cornice spettacolare ed esclusiva del Colosseo. Eppure la voglia di mettersi in gioco, di comunicare, di fare sognare il suo pubblico rimane forte e alimenta la sua creatività, la sua passione per la musica. Ne è testimonianza l’album numero dodici, Sapessi dire no, che già a pochi giorni dall’uscita prospetta un successo notevole di pubblico e critica.
D’altra parte Sapessi dire no è un album che nasce dall’esperienza e dalla classe di un veterano della musica, che con le note e le parole ci ha sempre avuto a che fare. Antonacci stesso dice: «quando ero giovane la sera prima di addormentarmi pensavo sempre alla musica, perché sapevo di essere portato per fare quello». La sua ultima creazione e produzione è, quindi, curata nei minimi dettagli, a partire dalla copertina, disegnata dal fumettista Milo Manara, che si è occupato anche del libretto annesso al cd. Per la produzione artistica e gli arrangiamenti Biagio ha scelto la collaborazione con Michele Canova Iorfida, da sempre al fianco dei più grandi artisti italiani: Tiziano Ferro, Giorgia, Irene Grandi, Adriano Celentano, tra gli altri.
Le canzoni del suo nuovo album sono una carrellata di sentimenti ed emozioni, tangibili e toccanti. Il sound cambia, si trasforma, va dallo stile “classico Antonacciano” di canzoni come Dimenticarti è poco e Ti dedico tutto, alla scelta delle note frizzanti e maliziose di chitarra e pianoforte di Liberandoti di me, fino alle melodie più aggressive e rock di Con infinito onore, che tocca il tema politico in una sorta di sfogo arrabbiato, ma educato, contro una figura istituzionale: «Con infinito onore io le scrivo due parole semplici. Volevo dirle che mai come adesso il motto è sopravvivere». Naturale trasmette, invece, l’insofferenza verso l’ipocrisia, i luoghi comuni e i meccanismi dello star system. Non manca neanche lo spazio per l’introspezione e la riflessione più intime e malinconiche, testimoniate, ad esempio, dalle parole di Ciao Tristezza: «Ciao, tristezza ciao. Dopo la pioggia l’asfalto è luce. Tornano i miei sogni e li ricordo quando mi sveglio».
L’evento è, infine, la canzone che dà il titolo all’album: «saper dire di no rappresenta proprio questo, un evento. Nel caso specifico della canzone è un no alla tentazione, alla possibilità di un tradimento», spiega lo stesso Antonacci. Ma “saper dire di no” è anche metafora di un atteggiamento, di una forma mentis che si dovrebbe adottare, per cercare di cambiare le cose e se stessi, per non sottomettersi alla mediocrità. Aggiunge, infatti, Biagio: «l’uomo che sa dire no è concreto, dimostra una maturità. Il sì appartiene ai deboli, a chi non vuole prendersi le proprie responsabilità».
Biagio Antonacci si conferma quindi il cantautore per eccellenza dell’amore e dei sentimenti, che dimostra, però, di non rimanere indifferente ai cambiamenti e alle negatività della società che lo circonda: d’altra parte l’amore è il primo motore della speranza e del rinnovamento.
Silvana Calcagno