Per una Calabria che funziona
Andare oltre le cattive notizie dei giornali, l’oscura immagine, dipinta spesso dalla Stampa e dai Media, di questa regione che, nella sua etimologia, racchiude tutta la bellezza che dobbiamo imparare a scoprire. L’esempio di sviluppo di Reggio Calabria, perla dello Stretto, e l’autorevole parere di due esperti.
Veduta del Parco del Pollino
La televisione propone spesso notizie e reportage dal Meridione che sottolineano stati di disagio o di difficoltà, in cui viene sottolineata la mancanza di strutture, la presenza sul territorio della criminalità organizzata, la povertà. Ma le cose stanno meglio di quanto possiamo immaginare.
Siamo andati nella regione del sole, la Calabria, per vedere anche l’altra faccia della medaglia.
Il paesaggio è quello di sempre, scelto da migliaia di turisti, “non ancora abbastanza per il potenziale della nostra terra” – si sente spesso ripetere a politici e non. Ma il sole che splende per la maggior parte dei giorni e il numero di chilometri di coste più lungo d’Italia, da soli, non bastano a far raggiungere alla Calabria i primi posti tra le mete più ambite, o, semplicemente, a rilanciarne – o a lanciare del tutto – l’economia.
Dai dati ISTAT sulla situazione economica 2008-2009 del nostro Paese, pubblicati il 28 settembre scorso, la Calabria risulta essere l’unica regione nella quale il PIL è rimasto invariato nel biennio indicato, anche se questo dato di per sé non fa altro che confermare una mancanza di sviluppo di partenza del settore.
Scultura davanti a Villa Zerbi a Reggio C.
La Calabria, per quanto riguarda i dati dell’Istituto di Statistica relativi ai viaggi compiuti nel 2009, è assente dalle varie classifiche, nelle quali compaiono molte altre regioni, tranne una, quella delle vacanze di quattro o più notti in Italia nel periodo luglio-settembre, in cui si posiziona al sesto posto, dopo Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il dato è interessante, perché ne conferma la vocazione balneare – l’unica realmente e discretamente sfruttata nella regione – forse troppo spesso considerato l’unico vero valore aggiunto di questa terra.
Ma in Calabria c’è molto di più, e questo lo dimostra anche l’eccellente esempio di Reggio Calabria, la luminosa città dello Stretto sulla quale, nel corso dell’Amministrazione Falcomatà e, in particolare, di quella Scopelliti – ora governatore della Regione Calabria –, si è fatto molto per farne emergere la ricchezza storico-culturale e turistica.
A tal proposito abbiamo sentito il parere dell’attuale Assessore al Turismo e Spettacolo, il Dott. Vincenzo Sidari, che intervistiamo nel suo ufficio nel centro città. “Reggio Calabria è riuscita a sviluppare il proprio turismo con importanti investimenti economici che ne hanno valorizzato prevalentemente l’immagine. Abbiamo investito sui giovani e sulla cultura, allestendo a Villa Zerbi alcune tra le mostre più belle del mondo, e organizzando eventi musicali, estati e notti bianche da migliaia di presenze”.
Il Tapis Roulant di Reggio Calabria
E l’assessore ha proprio ragione. Passeggiando per il lungo mare di Reggio Calabria si respira un’aria nuova, pulita, con il mare a venti metri (e i numerosi lidi che sono stati aperti per trattenere il turismo balneare in città), e gli splendidi esemplari di ficus macrophylla che rendono unica questa passeggiata di 1,7 chilometri, definita una delle più belle d’Europa. I grandi concerti hanno animato, e continuano ad animare, inoltre, le estati della città un tempo capoluogo di Regione: Gianna Nannini, Ricky Martin, Elton John, Massimo Ranieri, Laura Pausini e tanti altri grandi nomi della musica nazionale ed estera.
Ma Reggio si è aperta anche al turismo internazionale, e questo è provato dall’adesione all’iniziativa “Passaporto per l’Europa”, che, come spiega l’assessore, particolarmente entusiasta per il successo riscontrato dall’iniziativa, “è stato un progetto europeo, che intendiamo riproporre, iniziato con un accordo con Malta – che non a caso basa l’80 % della sua economia sul turismo – per la creazione di scambi linguistici e culturali; il progetto si è poi allargato anche alle altre grandi capitali europee, come Londra, Parigi, Praga, Barcellona. Grazie a questa iniziativa, Reggio nel 2009 ha avuto più di 7000 presenze regolarmente certificate presso gli alberghi”.
La modernità di questa città, che ha saputo rinnovarsi e investire su un mercato tanto fiorente quanto importante, come è quello della cultura e del turismo, si vede anche da importanti progetti, come la realizzazione del moderno tapis-roulant che collega la parte alta della città con la via marina, attraverso una pedana mobile racchiusa in un ingegnoso scrigno “hi-tech” con radio diffusione e fotografia storiche della città. Il segreto di questo successo sta nella promozione, ci dice l’Assessore. Un successo dato dalla presenza alle principali fiere del turismo italiane, europee e del mondo (persino a quella cinese), con un investimento sulla “conoscenza” del fascino calabrese (e, in particolare, reggino) e delle bellezze di questa terra.
Il lungomare Falcomatà a Reggio Calabria
Perché sta proprio lì la difficoltà di questa terra Bella (Kalon-Brion, dal greco, significa ‘faccio sorgere il bene’).
Tra i nuovi progetti del comune, c’è la realizzazione del Water-Front, presentato a Londra, che dovrà essere completato entro 10-12 anni. Il progetto è stato disegnato dall’irachena decostruttivista Zaha Hadid, vincitrice nel 2004 del premio Pritzker, una sorta di nobel del mondo dell’Architettura.
Si tratta di un opera avveniristica che avrà l’obiettivo di inserire Reggio Calabria e il suo lungomare – che dal progetto acquisirà un aspetto a dir poco futurista – nel circuito tecnico, turistico e commerciale del Mediterraneo. Un’opera impegnativa e affascinante.
Ma forse questa Calabria, per funzionare tutta, e davvero, ha bisogno di una spinta dal basso, di un impegno che ci veda tutti in gioco, ognuno con la sua parte. È questa, in poche parole, la posizione di Piero Muscari, esperto in comunicazione, giornalista e conduttore per Telespazio TV. La sua vita l’ha sempre condotta all’insegna di ciò che è calabrese, della valorizzazione del “nostro”, del comunicare, con la sua ottima capacità oratoria,
Il WaterFront di Reggio C. che sarà realizzato nei prossimi anni
La nostra è una chiacchierata di quelle “al volo”, mentre Muscari percorre la Salerno-Reggio Calabria. “La Calabria non funziona quanto e come dovrebbe, così come il Paese in questo momento. In generale, al Sud, ci sono delle positività che non emergono, in particolare in quelle regioni che hanno una sorta di cliché pre-generato da alcuni fatti. Il punto è che il sistema giornalistico propone notizie negative, senza lo sforzo di cercare la buona notizia. Quella negativa tira di più, ma bisogna raccontare gli esempi positivi che ci sono. È, ad esempio, fin troppo facile, all’arrivo dell’estate, vedere il classico servizio dalle spiagge di Rimini, ma è più difficile vederlo da quelle di Tropea. È per questo che ritengo che i giornalisti debbano essere i primi a lavorare e a mettersi in gioco”.
Muscari è sicuro, ha una grande esperienza di comunicazione e di giornalismo alle spalle, ed ha deciso, due anni fa, di scendere in campo in prima persona – oltre ovviamente alle trasmissioni televisive su reti locali e non nelle quali ha sempre dato prova di amare profondamente questa terra, cercando di valorizzarne i numerosissimi lati positivi – e, bussando alle aziende calabresi – centouno, per la precisione –, ha dato vita alla Rete delle Eccellenze Calabresi, (www.eccellenzecalabresi.it) un investimento (ed ecco che ritorna la necessità di impiegare bene il denaro, come sottolineava l’Assessore al Turismo di Reggio Calabria) che ha permesso di promuove i vari prodotti d’eccellenza della Calabria (olio, cipolla rossa di Tropea, le coste, etc.) con in più un libro promozionale che presenta e valorizza le cinque province della regione.
Il mare cristallino della Calabria
Chiediamo a Piero Muscari cosa bisogna fare per avere il proprio spazio in Calabria (così come al Sud), ovvero qual è la ricetta del successo: “Il segreto è guardare al merito e alle competenze, mettere da parte il cancro del sistema paese, le lobby, i gruppi di potere. Bisogna cercare gli uomini migliori, che spesso vengono messi al margine. D’altronde per vincere una partita bisogna avere i giocatori più capaci, a cui tutti devono dare forza. Se lasciamo che nei posti di potere vadano persone poco competenti, nel silenzio generale, senza proteste, lasceremo andare tutto alla deriva. Per emergere bisogna proporsi, farsi vedere, fare rumore. L’Italia capace è purtroppo anche quella più silenziosa. Molte persone mediocri, invece, hanno capito che bisogna bussare, farsi vedere. Non serve la competenza se non si ci si fa sentire, se non si scende in campo e si mettono in gioco le proprie competenze. La strada potrà essere in salita, ma sta anche a noi doverla percorrere, con impegno, costanza e, soprattutto, fiducia in noi stessi.”
Ecco che diventa fondamentale il bisogno di “farsi sentire”, di mostrare, con correttezza e limpidezza, le proprie competenze, la propria passione, facendo vedere sul campo cosa vuol dire impegnarsi, e ottenendo di conseguenza buoni risultati.
Vogliamo concludere con un’ulteriore osservazione di Muscari, un consiglio che lui, in prima persona, ha seguito e vissuto: “quando decidi di rimanere nella tua regione, se lo fai, devi provare a farlo da protagonista”.
Marco Papasidero
Foto n.1: http://www.flickr.com/photos/gotcoffee/
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Foto n.5: http://www.zaha-hadid.com/cultural/regium-waterfront
Foto n.6:http://www.flickr.com/photos/lilith121/