Nella miniera di Wieliczka il sale diventa arte

In Polonia, a 10 km da Cracovia, come in un romanzo di Jules Verne. Un “viaggio al centro della terra” attraverso grotte e gallerie scavate nel sale. La Miniera di Salgemma di Wieliczka è un interessante luogo turistico e, dal 1994, un importante monumento storico nazionale.

Miniere di Wieliczka – Cappella di Santa Kinga

In attesa che il gruppo di persone con cui affrontare la visita alla miniera sia completo, ci si sente un po’ come all’ingresso di una famosa attrazione di un parco divertimenti.

Grotta “Niccolò Copernico”, statua dello scienziato polacco.

Quando i compagni di viaggio hanno raggiunto il numero richiesto, la guida annuncia l’inizio dell’avventura. La Miniera di Salgemma di Wieliczka è pronta ad “ingoiare” nelle sue profondità un nuovo gruppo di turisti curiosi. Abbandonata la fantasia di emulare Indiana Jones, affrontando corridoi sotterranei a bordo di carrellini arrugginiti, ci si posiziona diligentemente in fila dietro alla guida per affrontare i 378 gradini del pozzo Daniłowicz. Un lungo corridoio verticale usato, in principio, per tirare il sale della miniera in superficie e diventato, dal XIX secolo, via di comunicazione per i funzionari e i turisti. Dal pozzo si accede alla prima delle 22 grotte del percorso sotterraneo che si sviluppa lungo 2 km di gallerie, scalinate e sentieri sotterranei ed arriva a una profondità di 135 m. In questo primo antro i polacchi celebrano un famoso connazionale: l’astronomo Niccolò Copernico. Lo scienziato, raffigurato in una statua scolpita nel sale, visitò la miniera nel 1493. Con la seconda tappa si passa dalla storia alla leggenda. Nella grotta “Janowice” viene illustrata la scoperta del giacimento di salgemma avvenuta nella prima metà del XIII secolo. Kinga, figlia di un re ungherese e futura moglie di Sandomierz Boleslao il Pudico, ricevette in dote una delle miniere di sale del regno paterno, e vi gettò l’anello di fidanzamento.

Grotta “Janowice”, gruppo di sculture in sale intitolato”La grande leggenda”.

Al suo arrivo in Polonia la regina ordinò di scavare in un punto da lei indicato, Wieliczka, dove fu trovato l’anello e il primo blocco di sale del futuro inesauribile giacimento. La regina, divenuta patrona dei minatori, fu canonizzata nel 1999 da Giovanni Paolo II. Proprio a Santa Kinga è dedicata la grotta più stupefacente della miniera: un enorme tempio sotterraneo. La stanza fu allestita nel 1896 in uno spazio rimasto vuoto dopo lo sfruttamento di un blocco di sale verde. Tutte le decorazioni, dai bassorilievi alle statue di soggetto religioso, dal pavimento al pulpito, sono scolpite nel sale. Ma ciò che lascia senza fiato sono i bellissimi lampadari adornati da cristalli di sale simili a brillanti. La grotta “Spalone” è meno sensazionale dal punto di vista estetico ma esercita un grosso impatto emotivo e ha un ruolo istruttivo. Spalone vuol dire “bruciata”. La caverna ricorda infatti un incendio che divampò nella miniera e illustra quali sono i rischi del lavoro in ambienti sotterranei.

Grotta “Jòsef Piłsudski”, la galleria sul laghetto salmastro

La stanza contiene i “testimoni”, pilastri di legno che, piegandosi e spezzandosi, avvertivano della pressione che la massa rocciosa esercitava sui vuoti creati dagli scavi. Poi ci sono le statue dei “penitenti”: minatori avvolti in panni umidi che strisciavano sul fondo delle grotte brandendo tizzoni ardenti issati su lunghi pali. Il fuoco serviva per bruciare il gas sprigionato dall’estrazione che avrebbe potuto mischiarsi con l’aria e creare una pericolosa miscela esplosiva. Nella Miniera di Salgemma di Wieliczka sono presenti numerosi laghi sotterranei. Sul lago della grotta “Jòzef Piłsudski”, negli anni trenta del XIX secolo, gli austriaci costruirono una galleria di legno di 10 m che fungeva da attrazione turistica. Delle zattere l’attraversavano con l’accompagnamento di uno spettacolo di fuochi d’artificio e della musica dell’orchestra delle saline. Anche ai nostri giorni i visitatori vengono accolti da orchestre, folletti e giochi di luce. A fine percorso, inoltre, si trovano negozi che vendono sale da cucina, sali da bagno e sali dalle proprietà benefiche per la salute. Il turista può quindi assaggiare il prodotto della miniera, sempre che abbia resistito alla tentazione di farlo direttamente dalle pareti.

                                                                                                                                 Stefania Zabrak

Foto:

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