Mai per amore
Nuovo singolo inedito di Gianna Nannini, contenuto negli album live “Io e Te Deluxe” e “Io e Te Arena Rock”, usciti nei negozi mercoledì 22 novembre, a distanza di 20 anni dal suo ultimo album live “Giannissima”. Una voce calda e forte che denuncia la violenza sulle donne e parla di amore difficile.
«Quasi mai il vero amore lascia i lividi». Gianna Nannini non ha peli sulla lingua quando si tratta di denunciare soprusi e violenze sulle donne. Già nel passato i brani “Occhi aperti” (1981) e “Basta” (1977) erano stati un esempio della sua forza espressiva nel descrivere la violenza all’interno della coppia. «Mai per amore mi lascerò per te morire»: parole forti per parlare della rinuncia all’amor proprio e della distruzione di sé, in nome di un amore immaturo, possessivo e violento, dove uomo e donna sono vittime uno dell’altro. Non a caso il brano farà da colonna sonora alla serie televisiva Rai prodotta da Claudia Mori, quattro film sul tema della violenza sulle donne, diretti da Liliana Cavani (Troppo amore), da Margarethe von Trotta (La fuga di Teresa) e da Marco Pontecorvo (Ragazze in web e Helena e Glory) che andranno in onda a gennaio 2012.
Da ragazza ribelle e spericolata a donna contorta e melodrammatica, Gianna è stata, nella sua lunga carriera, la voce dell’amore difficile e passionale e ha contribuito a smantellare quei tabù che ancora sopravvivono, talvolta in maniera subdola, nella nostra società. Forse qualcuno la ricorda ancora mentre correva con la moto da cross in mezzo ai campi in uno spot televisivo di qualche anno fa, o quando sempre in moto ha fatto la controfigura di Dalida di Lazzaro.
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“Io e te” è un album, ma anche un tour europeo da 170.000 spettatori, che la Nannini ha affrontato da neo mamma, dopo aver dato alla luce la sua tanto amata quanto discussa Penelope e dopo essersi allenata fisicamente per un mese con una insegnante di pilates, un personal trainer e Torje Eike, l’allenatore di Mick Jagger. Il live registrato, come nello stile della rockstar, interamente dal vivo senza l’apporto di correzioni in studio, dimostra serietà e grande professionalità di tutta la band. Un concerto ripreso all’Arena di Verona, una sceneggiatura semplice dal sapore teatrale fanno da ideale contrasto romantico al rock duro. Qualcosa è cambiato nella Gianna perennemente arrabbiata. Penelope ha trasformato la mamma. La sua voce risuona più calda e matura, l’estensione vocale é accresciuta di tre tonalità rispetto al suo standard, il carattere è più tollerante verso musicisti, tecnici e fonici e la disponibilità verso il pubblico è assoluta. Le chitarre un po’ “ignoranti” che segnano il live sono colte al volo con l’istinto del vero musicista di strada. D’altronde la Nannini viene dalle contrade del Palio di Siena, dove ha imparato molto dal rullare dei tamburi e dalle voci libere. “Io e te” sta per mamma e figlia, per uomo e donna, ma anche per artista e pubblico. Per questo la Nannini si lancia dal palco tra le braccia dei fans, pronti ad afferrarla e a sostenerla. È un momento “zen” del concerto, che non si sa quando e come avverrà, dove la cantante attraversa il muro tra lei e il pubblico ed elimina distanze e diversità. Ed è allora che anche il suo corpo diventa musica.
Erino Poli
Foto: sito ufficiale della cantante (http://www.giannanannini.com)