Le 13 colonie americane

Anche se la prima colonia europea negli attuali Stati Uniti fu fondata dagli Spagnoli sulle coste della Florida, è con l’avvento degli inglesi che si formarono le 13 colonie americane, il primo vero nucleo dei futuri Stati Uniti d’America. (Foto: it.wikipedia.org)

La storia degli Stati Uniti d’America, seppure relativamente breve, è piena di eventi che l’hanno fatta diventare quella che tutti noi conosciamo.
Si può banalmente dire che inizialmente il nuovo continente non era nient’altro che un deposito di materie prime destinate alle nazioni europee colonizzatrici.
I primi insediamenti stabili avvennero nel 1620, quando i padri pellegrini a bordo della Mayflower sbarcarono nelle vicinanze della Virginia, la prima delle 13 colonie americane, nucleo dei futuri Stati Uniti.
Lo spirito dei coloni che arrivavano in America in cerca di libertà (soprattutto religiosa) o prospettive di vita migliori, si trasformò subito in uno spirito pioneristico: i nuovi arrivati vedevano il nuovo mondo come una terra di opportunità, di territori sconfinati e liberi per essere utilizzati a proprio piacimento.
Nonostante le enormi difficoltà per la scarsa conoscenza del territorio, del clima e della fauna, molti di loro riuscirono nel proprio intento, stabilendosi e creando numerose comunità.
La voglia di libertà portava sempre più persone dall’Europa verso l’America e gli spazi sconfinati, oltre ad offrire numerose opportunità di scelta dell’insediamento, diventavano la soluzione agli screzi che si creavano riguardo alle nuove regole.
Le 13 colonie americane, infatti, furono costituite principalmente a cause di divergenze religiose, come i fondatori del Rhode Island o del Connecticut che, staccatisi dal primo nucleo di Padri Pellegrini perché discriminati religiosamente, fondarono nuove comunità con nuove regole e leggi come la libertà religiosa.
I “nuovi cittadini” americani stavano strutturando le loro società in maniera molto settoriale e, anche se molto spesso il loro arrivo era dettato dalle persecuzioni subite in patria, non disdegnavano di riservare lo stesso trattamento a chiunque avesse scelto di vivere con loro.
Con il passare degli anni e la conseguente stabilizzazione delle colonie, il distaccamento dall’Inghilterra fu inevitabile: la grande pressione fiscale della Corona e il senso di appartenenza dei coloni alla nuova patria sfociarono in una disobbedienza civile, terminata con la stesura della dichiarazione d’indipendenza nel 1776.
Le 13 colonie americane diventarono quindi una confederazione, unita e salda nei criteri descritti nella dichiarazione d’indipendenza con concetti attuali e all’avanguardia.
In essa si fa infatti riferimento al principio di uguaglianza e di libertà, al diritto del popolo di ribellarsi all’autorità costituita e all’inviolabile diritto alla felicità, così come recita il testo: «a tutti gli uomini è riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità».
Concetti veri di rivoluzione che, prima ancora dei cambiamenti politico-economici, furono alla base della nascita degli Stati Uniti d’America.

Francesco Longo

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