La RAI non è solo “Ballando”, l’”Isola” e Il Festival di Sanremo

L’azienda, tanto criticata, ha raggiunto nel 2011 il pareggio di bilancio ed è pronta a nuove sfide, sviluppando nuove offerte e nuovi prodotti. (Foto: logo Rai Cinema)

Le nuove edizioni dei programmi di intrattenimento della RAI, come Ballando con le Stelle e L’Isola dei Famosi, sono appena iniziate o stanno per aprire i battenti, come la sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo. L’interesse dimostrato dal pubblico italiano per questi spettacoli e per la sequela infinita di fiction prodotte dalla RAI è decisamente molto alto. Ma a molti sfuggono le vere dimensioni del colosso pubblico, di cui i programmi televisivi sono solo la punta dell’iceberg. L’azienda RAI è composta da un gruppo di ben otto aziende che assorbono circa 13.500 dipendenti e danno lavoro a circa 43.000 collaboratori. Il bilancio dello scorso anno, presentato il 15 dicembre 2011 dal direttore generale Lorenza Lei, dopo anni di perdite preoccupanti, ha finalmente raggiunto il pareggio. Questo dimostra che l’azienda è sana e pronta a puntare sullo sviluppo di nuovi prodotti. Uno dei settori in cui la RAI ha dimostrato un impegno particolare è quello della produzione e distribuzione cinematografica in cui è presente con RAI Cinema.
Questo è sicuramente un settore da tenere d’occhio visto che il cinema italiano sembra meritevole, almeno in casa, di un’attenzione superiore alle produzioni di Hollywood, come fa notare Riccardo Tozzi in un articolo pubblicato sul sito della ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), di cui è presidente. Se nel 2010 ai botteghini italiani i film americani costituivano l’80% degli incassi, contro il 33% del prodotto nazionale, nel 2011 gli incassi dei primi sono scesi al 40% , mentre quelli degli italiani sono saliti al 45%, e questa tendenza potrebbe portare al sorpasso nel 2012. Considerando che Rai Cinema ha 50 produzioni solo per il 2012 tra film pronti, in produzione e programmati, si può ben comprendere quali siano le potenzialità della RAI in qualità di locomotiva dell’industria del cinema italiano. In tutto questo c’è solo il rammarico che nel Rapporto Italia 2011 dell’Eurispes, come riportato in un articolo del Magazine della European School of Economics dell’ 11 febbraio 2011, venga sottolineata la carenza di figure professionali  adeguate.

Laura Marsano

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