La natura secondo De Chirico
Palazzo delle esposizioni, Roma. una mostra dedicata al grande pittore della metafisica.
Giorgio De Chirico nasce a Volos, in Grecia, nel 1888, da una nobile famiglia italiana. Dopo aver frequentato il Politecnico di Atene completa i suoi studi all’Accademia di Firenze e di Monaco di Baviera. Viene considerato il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica. Non a caso la migliore produzione pittorica di De Chirico avviene tra il 1909 e il 1919, negli anni dell’invenzione della pittura metafisica: i quadri di questo periodo sono memorabili per le pose e per gli atteggiamenti evocati dalle immagini nitide.
È uno sperimentatore di tecniche, le plasma al metodo che vuole adottare, inventa miscugli, modifica e combina ricette. Fino al 18 luglio le sue opere saranno ospitate presso il Palazzo Strozzi di Firenze.
A Roma la mostra dal titolo “La Natura secondo De Chirico”, verrà allestita al Palazzo delle Esposizioni, dove sarà visitabile fino all’11 luglio.
Questa volta si tratta di una monografia dedicata interamente all’opera del grande artista italiano: consta di 140 dipinti, tutti incentrati sulla Natura.
Tra le opere esposte troviamo quella conosciuta come la “Surprise” del 1914, per la prima volta in Italia.
Un tuffo nella mente e nell’arte di De Chirico, attraverso una corposa raccolta di opere che lascia trasparire l’enigma e la solitudine del genio novecentesco. �
Tornano sul palcoscenico gli inquietanti manichini dal volto ovale, circondati da una Natura immobile e immutabile che esaspera il senso dell’attesa, della solitudine e del mistero.
Sono macchine e esseri soprannaturali al tempo stesso, sono scheletri ragionati con teste ovali senza lineamenti. Hanno tutti qualcosa di solenne e di conturbante. De Chirico li dispone uno affianco all’altro, li separa, li inclina, sottrae loro le braccia o le mani.
È sicuramente una pittura complessa e raffinata che ci farà osservare come gli oggetti e le architetture disposti nello spazio secondo prospettive multiple perdono il loro significato comune e diventano metafore di concetti nascosti dietro l’apparenza del mondo visibile.
“Una profonda impressione ci possono suscitare anche i mobili disposti in un paesaggio diverso. Immaginiamoci una poltrona, un divano, delle seggiole, radunate in una piana della Grecia, deserta e ricoperta di rovine, oppure nelle praterie anonime della lontana America. Per contrasto anche l’ambiente naturale tutt’intorno assume un aspetto prima sconosciuto.” (Giorgio De Chirico, 1927)
Margherita Teodori