In Italia cresce il “bio”
Nonostante la crisi, in Italia è in continuo aumento il consumo di prodotti biologici. L’Ismea fotografa il consumatore tipo: giovane, colto, ricco e affezionato al “droghiere” sotto casa.
É confermato: in Italia il consumo di prodotti biologici non conosce crisi.
I dati nazionali, anche quest’anno, rilevano una crescita del biologico pari all’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2009, confermando la fiducia che il consumatore ripone nei prodotti naturali e rispettosi dell’ambiente.
Nel 2000, l’agricoltura biologica rappresentava il 7,9% della Superfice Agricola Utilizzata (SAU) totale, nel 2010 è arrivata invece a rappresentare l’8,6%. Anche le aziende biologiche dal 2,1% del 2000, sono passate al 2,6% nel 2010. È quanto emerge dall’ultimo Censimento Generale dell’Agricoltura, tutti numeri che, in un contesto di crisi, offrono uno spaccato molto positivo.
Percentuali e stime globali sono lo specchio di un fenomeno sempre più contagioso: mangiare e coltivare bio non fa solo tendenza, ma è una vera e propria scelta consapevole e crescente. Il bio è sano, è buono, è giovane ma soprattutto è il futuro. È ciò che viene rilevato alla chiusura del SANA, il Salone Internazionale del Naturale tenutosi lo scorso Settembre a Bologna.
Il target del consumatore medio di prodotti “bio”, profilato, infatti, dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), è il giovane fino a 44 anni che vive solo o in famiglie poco numerose, con un reddito medio-alto, istruito, che vuole conoscere cosa c’è dietro i prodotti che compra e interagire con le imprese che li realizzano. A completare questa descrizione le statistiche, rilevate da Nord a Sud della nostra nazione, disegnano anche nel tipo di distribuzione, una tendenza di scelta: sono, infatti, i punti vendita specializzati in soli prodotti biologici ad avere più successo rispetto alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), quasi come se fosse la rivincita dei vecchi “droghieri”. A conquistare ora la fiducia dei consumatori c’è di nuovo l’idea che affidarsi al negoziante di fiducia sia un modo per sentirsi tutelati e garantiti nella provenienza del cibo. I consumatori oggi, oltre che i negozi specializzati, scelgono gruppi d’acquisto o ricercano la vendita diretta degli agricoltori: secondo le stime, sono oltre 2.000, infatti, quelli che offrono direttamente al pubblico i loro prodotti in spacci aziendali e nei mercati.
La domanda e l’offerta di prodotti “bio” è sostenuta, quindi, non solo da ragioni economiche: la peculiarità dell’agricoltura biologica consiste proprio nel fatto che, in caso di patologie causate dai metodi di produzione, a salvaguardare la salute delle piante, del suolo e degli esseri viventi, non siano trattamenti chimici, ma prodotti in armonia con le condizioni biologiche e i processi naturali. Per questi motivi, i prodotti realizzati offrono ai consumatori una maggiore garanzia di sicurezza alimentare, grazie al rigoroso sistema di controlli cui sono sottoposti. I consumatori in questo modo ritrovano gusto non solo nel mangiare sano, ma anche nel contribuire alla produzione di cibo sano.
Beraldo Azzurra
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