Il mostro di Marcinelle

L’orrore della pedofilia

Il libro documento “Avevo 12 anni. Ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola…”, edito da Bompiani, racchiude la struggente storia di Sabine Derdenne, unica sopravvissuta al mostro di Marcinelle, Marc Dutroux, che per molti anni ha terrorizzato il Belgio rapendo bambine e giovani donne con l’unico scopo di appagare i suoi istinti perversi.
Ho letto tutto d’un fiato e quasi con un leggero sorriso questo libro, stupita soprattutto dalla grande forza d’animo di una bambina di 12 anni: è stato proprio quest’ultima a mantenerla in vita nonostante gli abusi, le umiliazioni e le vessazioni psicologiche e fisiche che ha dovuto subire negli oltre due mesi di prigionia.

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Il libro evidenzia come il problema della pedofilia sia ancora molto diffuso e come forse non si faccia abbastanza per risolverlo; è infatti sconvolgente pensare che “il mostro” non teneva la piccola Sabine in un luogo isolato, ma tra le case del paese, vivendo apparentemente una vita normale ed agendo indisturbato senza che nessuno si accorgesse dell’ orrore che si stava consumando.
Decisamente incisiva è stata la dignità di Sabine, oggi divenuta una donna, che non ha mai voluto raccontare, se non ai fini del processo, quanto aveva vissuto; ciò nasce probabilmente dalla volontà di non spettacolarizzare l’accaduto e di dimenticare la spiacevolissima vicenda il più in fretta possibile: solo questo documento, così che tutti sapessero cosa le aveva fatto Marc Dutreaux, cose che una bambina non dovrebbe mai vedere.
Il mostro di Marcinelle ha ucciso tutte le sue giovani vittime: Sabine è stata molto fortunata, ma forse era destino che sopravvivesse, affinché qualcuno potesse raccontare quanto dolore nasce quando viene spezzata così brutalmente l’infanzia.

Amalia Papasidero

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