Emozioni ricorrenti nella città delle luci

Quello che non si può scordare
Parigi è la città più seducente del mondo, un connubio di bellezza, opere d’arte e atmosfere romantiche. Il suo fascino è tale che potrebbe addirittura intimidire, e fra tutte le città del mondo è una di quelle che possiede il maggior numero di monumenti e luoghi famosi, noti anche a chi non c’è mai stato. Penso che non sia esagerato affermare che Parigi sia la città più bella e romantica, in grado di superare tutti i superlativi mai usati per definire una metropoli.
Il Sacrè Coeur, la Senna, gli Champs Elysèes sono luoghi di una suggestione unica, all’alba, al tramonto, di notte, con il sole o la pioggia, universalmente celebrati, dipinti e cantati, così come le sottili differenze fra la rive droite e la rive gauche. Ciò che raramente artisti, cantanti e scrittori sono riusciti a cogliere, tuttavia, è l’incanto delle passeggiate lungo i larghi viali della città, che, dagli imponenti edifici pubblici e dai musei, conducono a parchi, giardini e ampi spazi aperti. Parigi non è più il museo vivente o il parco a tema destinato alla celebrazione delle cultura francese, come poteva apparire fino a una generazione fa; oggi è una metropoli accogliente, elettrizzante e cosmopolita. I Parigini sono maestri nell’arte del savoir-vivre , il saper vivere, e la città è una gioia per i sensi. Gli ampi boulevard, i maestosi monumenti, le grandi opere d’arte e le luci magiche stimolano la vista; ma la capitale francese con la sua offerta musicale, dall’opera al jazz e alla world music, sollecita anche l’udito e, con le sue profumerie, l’aroma del caffè e dei croissant e, d’inverno, l’odore delle caldarroste, l’olfatto. Parigi è una città da sentire sulla pelle grazie al vento che accarezza il viso mentre si pedala lungo la Senna, il brivido di paura e piacere che attanaglia lo stomaco quando ci si affaccia dalla cima della Tour Eiffel o della grande Arche de la Dèfense. Ma soprattutto Parigi è una città da scoprire. Per me è sorprendente, emozionante, sconvolgente e mi ha lasciato un segno, e poi è viva… Ricordo così il mio primo viaggio a Parigi all’età di 15 anni. Forse allora la mia mente, i miei sensi erano ancora troppo giovani e poco allenati per cogliere le tante sfumature di colore, fascino, magia che la città nel tempo mi ha poi dato in età adulta. Penso che in nessun altro luogo vorrei continuare ad andare.

Maria Sole de Blasi

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