Con il “Letto Facebook” a rischio anche i sogni

Facebook, il social network più famoso al mondo, dopo aver invaso le case di milioni di persone, entra anche nell’intimità della stanza da letto con il Facebookbed, invenzione dell’ingegnere croato Tomislav Zvonaric, per non staccare mai. Pareri contrari e favorevoli sul suo utilizzo. (Foto: www.behance.net/deviantom)

Sembrava uno scherzo e invece è proprio vero. L’invenzione dell’ingegnere croato, Tomislav Zvonaric, sta, ormai, facendo il giro sui principali siti online di tutto il mondo, alimentando la fantasia dei più fanatici. Il guanciale di colore blu, la forma di una “f” sdraiata, con le fiancate decorate dalla scritta Facebook, nella cui parte superiore è prevista una postazione computer con schermo e tastiera, il piumino che riproduce varie icone del famoso social network: in poche parole, il Letto Facebook, per ora solo un modello in scala, ma forse, ben presto, realtà concreta e commercializzabile. L’idea alla base del progetto è quella di saltare davanti allo schermo non appena svegli e senza alzarsi dal letto, e fare il contrario quando si è stanchi e si vuole andare a dormire. A giudicare da quanto si può leggere online, le reazioni all’idea non sono tutte contrarie. Molti i pareri positivi da parte di un pubblico che non sa più vivere senza Facebook: c’è chi non aspetta altro che la realizzazione del progetto per poterlo regalare o comprare per le proprie esigenze, chi in esso vede una comodità e un miglioramento nell’utilizzo del social network, per rispondere velocemente ai messaggi anche durante la notte e poter aggiornare sempre il proprio profilo. Ma, analizzando l’altra faccia della medaglia, c’è anche chi pensa che il Letto Facebook sia un progetto davvero sbagliato: l’idea di non potersi separare da esso neanche a letto è tremenda ed esagerata.
Numerose le diverse opinioni su quanto l’avvento dei social network abbia modificato il nostro modo di vivere e di comunicare. Si condividono foto, si curiosa tra le vite pubbliche di amici, conoscenti, ex fidanzati e vecchi compagni di scuola. I ritmi della quotidianità sono stati definitivamente modificati e, grazie alle conquiste della tecnologia, ovunque noi siamo, possiamo dedicarci a tenere contatti virtuali. Dal salotto, alla cucina, al bagno: ogni angolo delle nostre case è stato invaso da pc portatili. Ora i social network entrano anche nella nostra camera da letto, creando delle vere e proprie dipendenze. Da studi sull’argomento, risulta che già il 10% degli utenti di Facebook è potenzialmente a rischio. Un fenomeno, questo, in crescita, che colpisce soprattutto i giovani: si inizia a perdere contatto con la vita reale, si coltivano amicizie virtuali, si vivono situazioni non reali e si racchiude la propria esistenza nei pixel di uno schermo. Per questo, il Policlinico Gemelli di Roma ha creato un centro specializzato dedicato alle dipendenze legate ai social network per curare i ragazzi colpiti dalla “malattia Facebook”. È una dipendenza a tutti gli effetti, come spiegano gli specialisti del settore, causa di problemi fisici ed emotivi, che va curata in quanto tale e non sottovalutata. Ma con il Letto Facebook dove vanno a finire i sogni? Difficile rispondere a questa domanda anche per chi, ancora, riesce a distinguere la vita reale da quella virtuale.

Valentina Lauria

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