La “pizzica” del Canzoniere Grecanico Salentino raccontata da Mauro Durante
Dopo i successi di Washington, New York, Londra e Marsiglia continua in Italia il fortunato tour di questo gruppo musicale del Salento, le cui potenzialità superano ogni immaginabile confine. (Foto: © Canzoniere Grecanico Salentino)
I ritmi incalzanti della pizzica taranta hanno coinvolto anche il pubblico d’oltreoceano costringendolo a ballare freneticamente, tanto che qualcuno ha paragonato la forza trainante della taranta ai rave parties.
«Ci sono dei punti in comune – precisa Mauro Durante, leader del gruppo – che possono essere i raduni con tanta gente che balla senza sosta sfogando le proprie frustrazioni, e la presenza di sostanze che alterano lo stato di coscienza, che nelle feste di pizzica può essere il vino. Ci sono però anche delle grosse differenze perché nei concerti di pizzica c’è un rapporto diretto e attivo tra chi suona e chi balla, mentre nei rave c’è un rapporto passivo con delle casse che pompano musica; e poi c’è tutto un contesto socio-culturale totalmente differente da quello dei rave: la pizzica ha un valore identitario che abbraccia in maniera positiva tutte le età e tutte le classi sociali».
Ma come mai tanto successo così all’improvviso? «Anche se il gruppo si è esibito all’estero fin dal ’75, anno della sua nascita – spiega Mauro Durante –, il 2011 ha segnato l’esplosione della nostra presenza ai festival internazionali, sia per nostra scelta sia grazie alla crescente curiosità per le musiche tradizionali, percepite come esotiche da un pubblico abituato al pop rock».
Per capire lo spessore del Canzoniere Grecanico Salentino bisogna tornare agli anni ’70 quando Caterina Durante, scrittrice, critica letteraria e giornalista, registrava i canti contadini del Salento e componeva i primi testi, musicati dal cugino Daniele Durante. Dopo trentasette anni il Canzoniere conserva una freschezza ed un’attualità che è difficile trovare in altri gruppi. A questo riguardo Mauro Durante dice: «Questa musica è una forma espressiva importante ma non come riproposta museale, piuttosto come una riconcettualizzazione, e poi gli arrangiamenti parlano comunque al presente. Un altro segreto di questa longevità è il passaggio di consegne di padre in figlio dopo trentadue anni, come si faceva una volta nelle botteghe per tramandare la propria arte, che ha fatto sì che il gruppo potesse rinnovarsi non solo nei contenuti ma anche negli interpreti».
Attualmente il gruppo è formato da Mauro Durante, Silvia Perrone, Giulio Bianco, Emanuele Licci, Massimiliano Morabito, Giancarlo Paglialunga e Maria Mazzotta.
Mauro Durante non definirebbe il Canzoniere un “collettivo musicale” ma precisa: «Ogni musicista partecipa sempre in maniera attiva all’esecuzione con delle idee, così si vengono a creare tutte quelle dinamiche di gruppo che creano un suono unico nel suo genere».
Concepire il Canzoniere come gruppo di musica tradizionale è limitante in quanto la sensibilità di questi musicisti va molto oltre i confini regionali. Mauro Durante preferisce parlare di musica popolare e per lui, «per definizione, è una musica che parla alla gente e l’utilizzo di testi che dicano di quello che si vive quotidianamente è fondamentale per comunicare il messaggio in maniera immediata. La lingua diventa quindi un mezzo: il dialetto o il griko rimandano ad un legame con l’entroterra salentino e l’italiano può essere compreso da un pubblico più ampio. Se le persone cantavano in dialetto è perché quella era la lingua che padroneggiavano, non perché ci fosse una scelta stilistica a priori».
Negli ultimi anni Mauro Durante ha collaborato con il pianista e compositore Ludovico Einaudi e Ballake Sissoko, depositario della musica tradizionale del Mali, creando delle fusioni in cui ciascuno, pur mantenendo la propria identità, contribuisce ad un discorso corale che fa vibrare i cuori a tutte le latitudini: «sento il Salento come una terra di mezzo – continua Mauro Durante –, e nei nostri canti possiamo riconoscere influenze da tutto il Mediterraneo e dal resto della penisola italiana, e quindi il confronto con musicisti che vengono da altre parti del mondo non è mai percepito come un rischio. Per quanto riguarda il Canzoniere, anche se ci piace arrangiare i brani tradizionali, non siamo chiusi a nessun tipo di esperienza musicale, dall’utilizzo di strumenti di diversa natura, all’elettronica, e a qualsiasi mezzo espressivo. Non è la veste che ci spaventa».
Il successo di questo gruppo è frutto di un lungo lavoro che dalla pizzica taranta e dai canti di lavoro dei contadini, di sapore squisitamente locale, si è spinto al dialogo con altre realtà, spesso lontane, nella ricerca di un cosmopolitismo che forse solo l’immediatezza del linguaggio musicale è in grado di garantire.
I prossimi concerti: Genova il 13 aprile, Napoli il 21, Perugia il 24, Milano il 29; a Maggio: Torino il 23, e Bologna il 24 cui si aggiungeranno altre tappe. In estate uscirà un nuovo disco realizzato dalla formazione che ha portato questi concerti in giro per il mondo per due anni.
Laura Marsano