AIE: le cifre del mercato italiano degli e-book
Dagli Stati Uniti giungono notizie eclatanti: vendita per un milione di e-book, ottenute da un giorno all’altro da dei signor nessuno (dalla giovanissima Amanda Hocking o dall’ex assicuratore John Locke). E in Italia, a che punto è la “situazione e-book”?
Risponde l’AIE (l’Associazione italiana Editori) con dati ufficiali. Qualche settimana fa – durante il festival letterario/editoriale “Più Libri Più Liberi”, a Roma dal 7 all’11 Dicembre – l’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana degli Editori ha reso noti i dati relativi al mercato dell’editoria digitale. Sembra che tra dicembre 2010 e lo stesso mese del 2011, la vendita di e-book sia raddoppiata in Italia: le cifre sono salite da 1,5 milioni di euro del 2010 ai 3 milioni di euro nel 2011. Ovvero, parlando in termini di percentuale del mercato librario italiano, gli e-book oggi si accaparrano una fetta pari allo 0,1% che, sebbene si tratti ancora di cifre irrisorie, è decisamente meglio rispetto allo 0,04% del 2010.
Gli italiani leggono più e-book? Sì certo, considerato l’aumento delle vendite registrato, ma questa è più una conseguenza. La vera causa del miglioramento dello stato di salute dei libri elettronici è l’incremento dell’offerta (cresciuta dalle 1.500 pubblicazioni del 2009 alle circa 20.000 del 2011!). In altre parole: più libri in formato pixel significa più lettura in formato pixel. Nonché, più è la varietà offerta più ampio è il target di lettori raggiungibili.
Silvia Blakely
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