Ad Anagni l’impronta del Medioevo

Opere d’arte e pontefici celebri

La piccola cittadina di Anagni è oggi un attivo centro agricolo e industriale, ma per secoli è stata culla di numerose civiltà che l’hanno abitata sin dai tempi della preistoria: dagli Ernici (popolo sabino) fino ai Romani che l’hanno resa  sede fiorente del potere politico e religioso.
Oltre alle terme e al foro, tra le sue mura furono eretti diversi templi, come quello dedicato alla dea Cerere, a Saturno, a Marte o alla dea Libtina.
Con la caduta dell’Impero romano decade anche la sua fortuna e viene quindi abbandonata per poi essere riscoperta nell’anno mille grazie ai nomi di quattro grandi pontefici, importanti protagonisti della storia della Chiesa di Roma: Innocenzo III, ricordato per l’ approvazione della regola di S.Francesco, nonché tutore di Federico II di Svevia; Gregorio IX che scomunicò il sovrano per ben tre volte e proclamò santo il frate di Assisi; Alessandro IV che canonizzò S.Chiara; Bonifacio VIII, celebre per il suo temperamento, le capacità diplomatiche e la cultura. Quest’ultimo fu anche fautore del primo Giubileo nel 1300 e fondatore dell’Università la Sapienza di Roma.

L’aria medievale presente nella città si respira in ogni angolo, sui muri si avverte il lento passare del tempo, ma è nella cattedrale che si percepisce la vera impronta del Medioevo.
Costruita per volere del vescovo Pietro da Salerno nel 1072, domina la città dall’alto della necropoli e presenta caratteri propri dell’architettura romanica, commisti a quelli gotici del XIII secolo.
Sulla piazza antistante spiccano le absidi, la cappella e il battistero.
L’interno è diviso in tre navate e custodisce un ricco pavimento a mosaici risalente al 1230, mentre sulle nude colonne si appoggiano capitelli sui quali sono scolpiti allegri visi allegorici.
Poiché la città viene scelta come residenza ufficiale dei pontefici, nel periodo che va dalla sua consacrazione fino al 1303, diviene centro della vita politica.
Ma è sotto la cattedrale che si nasconde una vera gemma della storia dell’arte medievale: la cripta, con un magnifico ciclo di affreschi attribuiti a tre differenti maestri che operarono nel suo interno dal 1104 al 1250.
Stupisce non solo la vastità delle scene, ma soprattutto l’evoluzione artistica dello stile pittorico, dalla maniera bizantina del primo maestro allo stile pregiottesco dell’ultimo.
Accanto a raffigurazioni di carattere religioso con episodi tratti dalla Bibbia e dalla vita dei Santi, si trovano anche affreschi con tematiche filosofiche e riguardanti la Scuola Medica Salernitana.

Non molto distante dall’ imponente cattedrale si erge il palazzo di Bonifacio VIII, fatto costruire nel 1100 dalla famiglia Conti.
L’edificio fu teatro di importanti vicende storiche del XIII secolo, quando la corte pontificia per lunghi periodi dell’anno si trasferiva ad Anagni.
Nel 1230, ad esempio, Gregorio IX vi ricevette l’imperatore Federico II di Svevia.
Il palazzo esternamente si presenta come una tipica residenza baronale del 1200 con due grandi arcate in pietra, una scalinata laterale esterna  che dà accesso al primo piano e, nella parte superiore, cinque bifore che hanno l’obiettivo di abbellire la facciata, illuminare l’interno ed alleggerire la struttura muraria.
L’interno è diviso in numerose sale che prendono il  nome dagli affreschi che le decorano, come quella degli scacchi o delle oche.
Il risultato è unico nel suo genere, reso ancora più straordinario dal fatto che queste opere sono i primi esempi di decorazione interna di architettura civile, pensati con l’intento di sostituire le stoffe dell’epoca.
Passeggiando per le viuzze si incontrano antichi portali, palazzi, terme e chiesette con chiostri e giardini da visitare.
Ad Anagni il tempo scorre piacevolmente e ripensare al Medioevo, con il suo silenzio, il suo senso mistico e religioso, non sembra poi così impossibile.

Stefania Castiglione

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