“Un uomo”
di Oriana Fallaci
Incipit: “Un ruggito di dolore e di rabbia si alzava sulla città, e rintronava incessante, ossessivo, spazzando qualsiasi altro suono, scandendo la grande menzogna. Zi,zi,zi! Vive,vive,vive!”
Descrizione del libro: Pubblicato 1979, la narrazione inizia col fallito attentato contro il dittatore Papadopoulos ordito da Alekos Panagulis, che viene condannato a morte, ma la sentenza non viene eseguita grazie al provvidenziale intervento della comunità internazionale. Panagulis subisce torture fisiche e psicologiche perché si rifiuta di collaborare con la Giunta, ma resiste con coraggio, stupendo i suoi carcerieri. Per anni sopporta le umiliazioni che gli vengono inflitte, scrive poesie, si aggrappa con tutte le sue forze alla vita tentando anche di evadere. Improvvisamente giunge la notizia che è stato graziato e, tornato libero, incontra Oriana per un’intervista. Dal primo colloquio emerge chiaramente che si è trattato “dell’incontro tra un uomo ed una donna portati ad amarsi dell’amore più pericoloso che esista: l’amore che mischia le scelte ideali,gli impegni morali,con l’attrazione ed i sentimenti”. Oriana diventa la sua compagna pur sapendo che la loro non sarà una favola.
Consiglio “Un uomo” a coloro che si sono fermati a “Lettera ad un bambino mai nato”, a quelli che hanno conosciuto solo l’Oriana arrabbiata degli ultimi anni e alle persone che non hanno mai letto i suoi libri, perché è un monumento all’amore e alla memoria di un amore.
Quel sentimento fatto di dare e ricevere che si prova quando si ha bisogno di lei o di lui “come dell’aria, dell’acqua e del cibo e in tale schiavitù muori di mille morti ma per resuscitare, esserle schiavo di nuovo”.
Cristina Lopresti