A più di un anno dalla pubblicazione, come testata, di Tempovissuto, riflettiamo sul giornalismo e sui “giornalismi” possibili. Non è mia intenzione fare di questo commento un manifesto di lavoro, ma credo che oggi sia fondamentale interrogarsi sul ruolo che l’informazione e i media devono ricoprire. Un ruolo che richiede la compartecipazione del giornalista, non più soltanto – oggi – mero narratore dei fatti, cronista, ma osservatore critico di quanto avviene.
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