Salvare il mondo guardandosi allo specchio

Quanto bene potremmo fare a noi stessi e al nostro rapporto con gli altri se, nel nostro piccolo, iniziassimo a guardarci dentro e a riflettere prima di compiere azioni di cui spesso ci pentiamo. Potremmo davvero contribuire a salvare il mondo.

“Stop existing and start living” (smetti di esistere e inizia a vivere): dovremmo tutti prendere spunto da questo verso della famosissima Heal the World di Michael Jackson. Smettere di badare al denaro, ai cattivi pensieri, allo stress di ogni giorno e focalizzarci sulla nostra dimensione di esseri sociali che aspirano a vivere in armonia col prossimo: tutto ciò aprirebbe le porte del cuore di chi ci sta vicino ed eviteremmo di litigare, ad esempio, su chi sia arrivato prima all’ufficio postale o alla cassa del supermercato. Potremmo iniziare dalle piccole cose: offrire un bicchiere d’acqua a chi entra nel nostro negozio d’estate palesemente accaldato, aiutare il nostro collega di università a sbrigare le pratiche di segreteria se noi abbiamo già avuto a che fare con quel tipo di burocrazia, raccogliere con un sorriso la palla di un bambino che si è infilata sotto la nostra macchina, invece di bofonchiare.

Salvare il mondo“Starting with the man in the mirror” (iniziando con l’uomo allo specchio) è un verso di un’altra canzone del Re del Pop, Man in the Mirror, appunto, che ci invita a guardarci allo specchio e a partire da noi stessi per costruirci una vita e un mondo migliore, per noi e per le generazioni future. Salvare il mondo, Heal the World: se teniamo abbastanza al prossimo (“if you care enough for the living”) e alla meravigliosa natura che ci è stata donata, è nostro dovere farlo. Nel mondo esiste già abbastanza dolore, ci sono già abbastanza guerre e ingiustizie a porre oscurità nei cuori della gente. “There’s a place in your heart, and I know that it is love” (c’è un posto nel tuo cuore, e io so che è amore): nel cuore di ogni essere umano, anche in quello più crudele, c’è sempre uno spiraglio di amore. Sta a noi guardarci allo specchio e ritrovarci in fratellanza con gli altri, così da poter dire “You are all my brothers” (voi siete tutti miei fratelli) anche agli ultimi, ai barboni che incontriamo per strada e che facciamo finta di non vedere, ai nonni che trattiamo ormai come un peso nelle nostre vite, ai bambini poveri che non hanno alcuna speranza di avere un futuro dignitoso. “The man in the mirror” è l’uomo contemporaneo che, almeno una volta nella vita, deve riflettere e agire in direzione del cambiamento positivo (“I’m gonna make a change / for once in my life”), lasciandosi entrare il vento dentro l’anima (“this wind is blowing my mind”) e iniziando a regalare un aiuto e un sorriso a chi ne ha bisogno, per dare un senso più profondo alla propria vita e per salvare questo mondo che ha sempre più bisogno di un deciso cambio di direzione. Se vogliamo che il mondo diventi un posto migliore, guardiamo a noi stessi e cambiamo (“If you wanna make the world a better place / take a look at your self and then make a change”)!

Federica Baglieri

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