Rottnest, l’isola dei Quokkas
Rottnest è una piccola isola dai molti volti, dove è possibile osservare dune di sabbia, decine di baie, pinete, laghi salati e le incredibili flora e fauna presenti. Il tutto in un contesto di assoluta tranquillità grazie al divieto vigente dell’isola che non permette la circolazione di veicoli a motore.
Il faro di RottnestMolti australiani che vivono a Perth mi hanno confidato che per staccare un po’ la spina dal loro lavoro, dal traffico e dal caos cittadino ogni tanto si concedono un giorno oppure un week-end a Rottnest Island.
Dal punto di vista di un europeo viene da sorridere, dato che Perth è una delle città più vivibili al mondo, la più isolata e proprio per questi motivi una delle più tranquille metropoli mondiali, niente di lontanamente paragonabile al caos di Londra, Parigi o Milano.
Dopo averne sentito parlare così bene e così a lungo decido di visitarla.
L’incredibile giornata che mi aspetta parte subito nel migliore dei modi, visto che ho deciso di partire alla volta dell’isola da Perth e non dalla piccola cittadina portuale di Fremantle, così da avere la possibilità di osservare la città prima attraverso il fiume Swan e dopo dall’immensità dell’oceano: un miscuglio di colori e di odori diversi mi giungono mentre ci avviciniamo a Rottnest.
Non appena attraccati mi accoglie la bellissima baia con le sue acque cristalline dalla quale si può vedere lo skyline di Perth e i suoi grattacieli del Central Business District.
A due passi dal piccolo porto troviamo il visitor centre, dove è possibile avere informazioni sulle strutture e cartine dell’isola con indicati i tour consigliati: il Rottnest Island Museum, i laghi salati che negli anni hanno rifornito Perth di sale, il faro dell’isola, gli insediamenti bellici costruiti durante la prima e la seconda guerra mondiale e le prigioni aborigene.
Mentre si sceglie quale percorso effettuare non si può fare a meno di notare l’immensa tranquillità che mi circonda: nessun rumore, solo il suono del vento che muove gli alberi e i cinguettii degli uccelli.
Tutto ciò è dovuto al fatto che su Rotto (come viene chiamata dagli abitanti di Perth) non sono permessi veicoli a motore; l’unica eccezione è data dal bus che effettua giri completi dell’isola e grazie al quale è possibile visitarla nella sua interezza senza fare il minimo sforzo.
La mia prima scelta è forse quella di tutti e cioè quella di noleggiare una bicicletta per sentirmi libero di percorrere tutto il perimetro dell’isola che, con i suoi undici chilometri di lunghezza e quattro di ampiezza, risulta molto facile da effettuare. In questo modo vi è anche la possibilità di fermarsi di tanto in tanto nelle bellissime baie spesso molto poco affollate e di riprendere fiato dal caldo della giornata.
Le attività principali di Rottnest sono principalmente le immersioni e lo snorkeling per poter osservare la barriera corallina, anche se è possibile effettuare dei tour organizzati con barche semi sommergibili grazie alle quali è possibile vedere parte della barriera corallina e il suo habitat.
Rotto è molto piccola ma ha una lunga storia alle spalle: gli esperti infatti dicono che l’isola era abitata dagli aborigeni già 7000 anni fa.
Prima di essere scoperta dagli europei nel 1696 grazie all’olandese Willem de Vlamingh, l’isola era conosciuta come Wadjemup, “luogo che si raggiunge attraverso il mare”.
L’esploratore la ribattezzò con il nome di Rotte Nest (nido di topi in olandese) per via dei moltissimi animali che vide e che erroneamente scambiò per topi. In realtà ciò che osservò erano quokka, dei piccoli marsupiali che danno l’impressione di sembrare un incrocio tra un roditore e un wallaby per via del loro viso, appunto, da roditore e dalla loro postura e modo di muoversi tipico dei wallaby.
Questo animale vive in aree ristrette del sud-ovest australiano ed è presente in alcune isole dove tuttavia rimane molto raro da incontrare.
Sull’isola di Rottnest invece risulta molto comune e molto facile da avvistare, grazie al fatto che i quokka non sembrano affatto intimoriti dall’uomo, anzi, spesso sono proprio loro a rompere il ghiaccio e ad avvicinarsi.�
È tuttavia proibito toccarli e dargli da mangiare per evitare di compromettere il loro equilibrio o, se vogliamo metterla in termini economici, per evitare multe salate.
Dall’arrivo degli europei l’isola è stata utilizzata per scopi diversi. A partire dal 1838 divenne uno stabilimento penale per “correggere” i comportamenti degli aborigeni ritenuti ribelli e dove, durante la loro permanenza, furono costretti a lavorare:
il Rottnest Island Museum, per esempio, fu costruito nel 1857 da prigionieri aborigeni.
Durante le grandi guerre l’isola mantenne la funzione di campo d’internamento per prigionieri tedeschi e austriaci durante la prima guerra mondiale e per italiani durante la seconda. Furono inoltre installati cannoni e mitragliatrici per difendere la cittadina di Fremantle, punto strategico e base militare per gli alleati nell’Oceano Indiano, ora meta turistica di tutti i visitatori.
Lungo il mio tour dell’isola ho avuto modo di immergermi nelle limpide acque delle molte spiagge presenti. Quasi impossibile visitarle tutte in un giorno, dato che se ne possono contare almeno sessantacinque.
Pedalando attraverso Rotto si incontrano svariati paesaggi diversi che fanno quasi pensare che non ci si stia movendo nello stesso posto. Verdi colline con immense pinete e panchine per fare pic-nic sembrano non esistere più non appena ci si gira attorno, dove possiamo incontrare dune di sabbia bianca finissima che ci conducono verso l’oceano.
Tutta l’isola sembra un labirinto di strade, asfaltate e non, che fanno credere di potersi perdere se imboccate sovrappensiero. In realtà le sue piccole dimensioni rendono le escursioni molto piacevoli proprio perché è quasi impossibile smarrire la strada.
Quando il sole sta per tramontare mi dirigo verso il Bike Hire per riconsegnare la bicicletta e stendermi sul prato antistante il porto, in attesa di ripartire per Perth.
Forse Perth non è una cittadina dalla quale scappare, ma è certo che passare del tempo in quest’oasi equivale a staccare realmente la spina delle proprie giornate e vivere una giornata in totale rilassatezza a contatto con la natura e le bellezza di Rottnest Island.
Francesco Longo
La foto n.1 è stata tratta da http://www.flickr.com/photos/abir82/
La foto n.4 è stata tratta da http://www.flickr.com/photos/jessmanea/