Orazio secondo Miguel de Cervantes
Le novelle esemplari
Nella sua Ars Poetica, Orazio scrisse «miscere utile ut dulci» (mescolare l’utile al dilettevole), e il celeberrimo padre di Don Chisciotte e Sancio Panza ha messo perfettamente in pratica il consiglio nelle sue novelle. Dodici storie autoconclusive costruite apparentemente su una struttura prototipo della moderna telenovela: coppia separata da ostacoli ed imprevisti, peripezie, dimostrazione di coraggio ed onore, riconoscimenti, identità celate e svelate, perfidi ed astuti rivali in amore, veleni ed imbrogli…ma alla fine l’onore e l’amore trionfano su tutto. In questa ricetta a metà tra romanzo popolare e amore cortigiano, Cervantes aggiunge l’ingrediente segreto: vale a dire quel pizzico di “utile” al “dulci”. Tra le pagine delle Novelle Esemplari (BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 1994. Prezzo di copertina: € 11,80), infatti, il lettore troverà molto più di questo. Avrà modo di affrontare tematiche sempre moderne ed importanti, particolarmente audaci e trasgressive se si pensa che la raccolta fu pubblicata in una cattolica e conservatrice Spagna del 1613. In primo piano, l’affresco di un mondo parentetico fatto di individui che escono dall’ordinario e spesso emarginati per questo: gitani, sbandati, poveracci. Ciò che più colpisce è l’incontro tra il mondo cortigiano (quello ordinario) ed il mondo parentetico: ci sono il nobile che si finge zingaro, la serva che si scopre figlia di una nobildonna, la zingarella che zingara non è…. Per questo Novelle: in quanto trattano argomenti e situazioni inusuali per il lettore dell’epoca (ed in parte anche per quello contemporaneo). Ed Esemplari poiché si assumono dichiaratamente il fardello di mostrarci gli esempi di vita che sono da seguire ( vedansi la Novella dell’amante liberale) e quelli da rifuggire (si legga la Novella del geloso dell’Estremedura). Dodici novelle da leggere in quanto dodici occhi costantemente attuali sulla condizione umana.
Silvia Blakely