Monumenti in pericolo. Il World Monuments Fund lancia l’allarme
Vandalismo, negligenza e catastrofi. Ecco solo alcune delle minacce che pesano sul patrimonio artistico e culturale mondiale. Il “World Monuments Watch” pubblica la “lista nera”dei 67 siti a rischio nel mondo.
Il “World Monuments Watch”, programma di difesa del World Monuments Fund (WMF), ha stilato la lista dei luoghi e dei monumenti a maggior rischio “estinzione” o degrado nel mondo. Attraverso questa, il WMF porta l’attenzione internazionale sulle minacce che gravano sul patrimonio culturale del pianeta. Sono 67 i siti presenti sul “Watch”, ripartiti in 41 paesi: 7 tra Nord Africa e Medio Oriente, 6 nell’area sub-sahariana, 22 in America Latina e Caraibi, 6 negli Stati Uniti, 14 in Asia, 11 in Europa e uno solo in Oceania. Tra i più antichi ci sono le linee di Nazca, in Perù, tracciate tra il 300 a.C. e il 500 d.C durante la fioritura della civiltà Nazca. Dichiarate patrimonio mondiale dall’UNESCO nel 1994, oggi sono meta di un turismo selvaggio che rischia di comprometterne l’integrità. Anche il Cour Royale ovvero la “Corte Reale” a Tiebele in Burkina Faso, una serie di abitazioni di terracotta decorate, residenza ufficiale del capo della comunità Kassena, è a rischio, perché danneggiata da inondazioni e forti piogge. I villaggi galleggianti di Ha Long Bay, in Vietnam, da tempo riconosciuti come sito di importanza naturale e culturale, oggi lottano per adattarsi alle mutevoli condizioni ambientali e al turismo in aumento.
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L’impegno delle comunità locali nella conservazione e gestione del sito è fondamentale per assicurare un futuro alla baia. Il primo cimitero di Atene è il più antico della città, ospita le tombe di personaggi importanti e ha urgente bisogno di conservazione. Anche la settecentesca Balaji Ghat, a Varanasi, in India, una delle più antiche e popolate città del mondo, con edifici costruiti lungo il Gange per ospitare i pellegrini venuti a venerare il fiume sacro, oggi in degrado, necessita di un urgente restauro. A rischio anche edifici civili e commerciali, come ad esempio quelli raggruppati sotto il nomignolo di “British Brutalism”, considerati come un vero e proprio ostacolo allo sviluppo del settore privato: la Stazione dei Bus, a Preston, la Biblioteca Centrale di Birmingham, a rischio demolizione per scopi di riqualificazione e la South Bank Centre di Londra, completata tra il 1960 e il 1970. Il “World Monuments Watch” include nella lista dei luoghi in pericolo anche i siti colpiti da catastrofi naturali. Il 2012 non fa eccezione: il terremoto e lo tsunami del marzo 2011 in Giappone hanno provocato gravi danni nelle aree orientali del paese. Secoli di storia, riti religiosi, feste e artigianato tradizionale sono minacciati. Con la promozione del programma “Watch”, il WMF desidera porre l’accento sulle problematiche che minacciano il patrimonio artistico mondiale, oltre che incoraggiare le comunità locali a sviluppare competenze e professionalità per la sua tutela.
Monica Dichiara
Foto: http://www.flickr.com/photos/alessiooo/2420661375