L’anagramma della vita: dono da godere o nodo da sciogliere?

Istruzioni per tinteggiare la quotidianità.

Un originale Sherlock Holmes  più divertito, e dunque più divertente, è il protagonista del primo romanzo della genovese Chiara Patarino: Nodi e misteri (Kimerik Edizioni, 2008). Uno Sherlock Holmes il cui ” spirito scherzoso, quasi goliardico” prende forma fisica in una bussola fosforescente. E la cui dirompente passione per la vita si traduce nel grande amore per il suo personale, e certamente più affascinante, Watson: la bella ed entusiasta Agata. All’anagrafe Giambattista De Cristoforis, questo cinquantenne genovese doc è, prima d’ogni altra cosa, uno scrupoloso esploratore della vita, costantemente intento ad investigare i misteri in essa celata.
Affermata autrice di narrativa per l’infanzia, la Patarino ci accompagna nella lettura tenendoci saldamente per mano, proprio come se bambini lo fossimo anche noi. Descrizioni vivide, quasi pittoriche; uno svelamento, ai limiti dell’indagine, di pensieri ed emozioni: un filo d’Arianna che ci conduce attraverso i labirinti enigmatici di De Cristoforis nelle vesti di efficace prosa. La lettura, così, scorre briosa e fresca, come ventilata da un modello narrativo preso a prestito dal pubblico più giovane  della scrittrice. Solo una lieve stonatura echeggia nell’orchestra di indovinelli e puzzle: la suspence, essenza vitale dei protagonisti, non sempre coinvolge direttamente il lettore. Alcuni passaggi la vedono sacrificata a minuziose descrizioni, certo poeticamente energiche, ma forse troppo esaustive. Eppure nulla risulta gratuito, neppure le apparenti dissonanze. Precisamente, l’ingerenza dell’autrice ha lo scopo ( o quantomeno l’effetto) di aprire il varco all’insegnamento che cammina al fianco del nostro Holmes nei solchi dell’intera narrazione. Ecco dunque le modalità per dar colore al grigiore quotidiano e al cupo reiterarsi di trame preconfezionate: affrontare la vita con quella curiosità e quell’entusiasmo peculiari del gioco infantile. Vita come rebus. Vita come binomio anagrammatico dono-nodo, il primo da godere ed il secondo da sciogliere, investigare. Proprio come conseguenza di questo elisir, avviene che sin dal primo capitolo del romanzo si tenda a scordare l’età effettiva del protagonista. Davanti a noi agisce infaticabile un giovane eroe senza tempo, le cui gesta sono quelle di un Cristoforo Colombo che solca gli sconfinati mari dell’animo umano. Sennonché, tra incessanti ondate di ricordi e sentimenti, emerge un’ulteriore particolare protagonista: Genova, città che, tra sapori, odori, colori e paesaggi incantatori, è sicuramente tutta da scoprire ( e ammirare).

Silvia Blakely

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