Il diamante incastonato nel tacco d’Italia
Un suggestivo percorso alla scoperta di Taranto:la “città dei due mari” il Mar Grande ed il Mar Piccolo. Dedicato a chi vuole conoscere l’affascinante storia di questa terra percorrendo le orme dell’antica Magna Grecia.
Taranto – scorcioTaranto (in dialetto locale Tarde), regina dello Ionio, antica capitale della Magna Grecia, cattura il visitatore con il fascino particolare di una città sospesa tra antico e moderno.
Quando il sole tramonta sul Mar piccolo, la bellezza senza tempo del luogo salta subito agli occhi, con quel golfo che si tinge di rosso e l’isola di San Pietro che riporta alla mente l’epopea della Magna Grecia.
Ed ecco il grande Castello Aragonese (o Castel Sant’Angelo) con la sua mole severa ed armoniosa che sembra galleggiare sulle calme acque, dialogando col grande porto.
Una splendida costruzione progettata dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione di Ferdinando d’Aragona verso la fine del XV secolo, caratterizzato da larghe e basse torri che non fanno altro che enfatizzare ed emanare forza.
Taranto, una “babele di tradizioni” segnata dal glorioso passato di colonia greca e di indomita città che osò sfidare i Romani, ma soprattutto da una peculiarità, quella di essere divisa in tre parti e collegata da due ponti: quello girevole (o Ponte di San Francesco di Paola), che collega la città nuova all’isola del borgo antico, e quello di pietra, che collega l’isola al quartiere Tamburi.
Il Castello aragoneseUn vero e proprio museo d’arte contemporanea vivente, dalle atmosfere surreali, con i suoi pregi e difetti. Il ponte girevole permette il passaggio delle navi attraverso il canale navigabile; questa apertura nei bei tempi passati avveniva ogni pomeriggio alle 15:00 con blocco del traffico e conseguente disagio. Oggi avviene sporadicamente e solo di notte.
Ma il fiore all’occhiello della città è sicuramente il pittoresco borgo antico, propriamente detto “Taranto Vecchia”, da vivere e percorrere senza meta, addentrandosi in un gioco di vicoletti strettissimi, case “sgarrupate” e suggestivi balconi, per poi perdersi nei labirinti di questa architettura spontanea ma di grande fascino.
A primo impatto, sembra di fare un salto nel tempo!
L’acqua è la vera protagonista di questo scenario, dove le case si affacciano sul mare quasi a formare un piccolo presepe circondato di ristorantini tipici e negozietti.
Il borgo antico non ha perso però la sua anima autentica e continua ad essere abitato dai pescatori che si siedono sul molo a riparare le reti.
Una delle tante domeniche mattina, avendo fortuna, potrebbe capitare di intraveder nelle viuzze chiuse anche una vecchia massaia intenta a lavorare di polpastrelli per ricavare le famose “chiancarelle” comunemente conosciute come orecchiette, prodotto tipico pugliese.
Una citazione degna di nota meritano sicuramente anche le cozze di Taranto, a quanto si dice, le più saporite del pianeta.
Sul versante opposto, dopo un breve attraversamento dell’isola, passando per i budelli dei vicoli, dove occorre camminare in fila indiana, raggiungiamo il Lungomare Vittorio Emanuele II, comunemente conosciuto come “La ringhiera”.
Il panorama qui muta: un maggiore salto di quota dal mare allarga l’orizzonte; gli ampi bracci di terra si protendono verso le bellissime Isole Cheradi, abbracciando il Mar Grande che accoglie, sulla sponda destra, il porto mercantile.
Seguendo la “ringhiera” si giunge al Duomo di San Cataldo, che domina imponente tra i numerosi palazzi signorili. Maestoso, in tutto il suo splendore spicca il “cappellone barocco” dedicato al patrono San Cataldo, uno “scrigno” con intarsi meravigliosi, realizzati anch’essi con il marmo prelevato dai reperti archeologici un tempo disseminati sul territorio cittadino.
A farle da contrappunto la moderna Concattedrale, progettata negli anni ’70 dall’architetto Giò Ponti.
Taranto, una città dalle mille sfaccettature da visitare sia di notte che di giorno per carpirne i segreti più nascosti.
L’illuminazione notturna, il chiaro di luna, le insegne dei negozi, le luci delle navi al largo donano a questa città un’armonia totale di colori e un gioco di luci straordinario, assolutamente da vedere. Contrariamente il giorno, quando il sole, ma soprattutto il calore delle persone presenti, dona un’armonia a dir poco spettacolare, seppur totalmente diversa.
Taranto… un trionfo di vibrazioni dall’inconfondibile profumo mediterraneo e dai suoni ancestrali.
Zaira Leone
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