Crisi della politica o no?

È ormai diventato argomento quotidiano, se ne parla sui giornali e nelle trasmissioni televisive. La crisi della politica – come il fenomeno è stato irrimediabilmente battezzato – è grande protagonista dell’informazione e dell’intrattenimento – come anche della satira – degli ultimi anni. Forse un declino di cui si sono resi protagonisti i politici o un declino della politica tout court?
Cerchiamo di mettere, però, i puntini sulle i. La cosiddetta “crisi della politica” potrà anche coinvolgere i politici. Potremo sdegnarci per i loro stipendi, come anche per le loro scelte o parole, per le loro vacanze e intenzioni. Ma della politica no. La politica non ha niente a che fare con i partiti, e non dobbiamo cadere nella trappola che finirà per farci sprofondare in un torpore e in una rassegnazione nella quale si rimane senza uscita, oppure in un costante attacco a ogni scelta dei partiti e dei politici. Se da un lato il politico è colui che gioca la sua partita (e la nostra, dovrebbe) nelle aule del Parlamento e nelle piazze, la politica è il nesso che lega tutti gli uomini, in quanto cittadini, per fare delle scelte comuni e progredire nel bene generale.
Una crisi della politica? No. Forse potremmo meglio parlare di crisi dei politici.

Marco Papasidero

Marco Papasidero

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