
21 e 2011: due numeri, un album e una star di nome Adele
La storia breve ma intensa di una voce che arriva dritta al cuore con un tocco dolce ma al tempo stesso graffiante, come un pugno di sabbia sul viso in una giornata di vento. E un album dai mille colori, “21”, che sta segnando la storia della musica leggera in UK e non solo.
Ascoltando l’ultimo album di Adele, uscito nel gennaio del 2011 e ancora in vetta alle classifiche di tutto il mondo, si ha l’impressione di assaporare l’opera di un’artista matura, con alle spalle decenni di carriera approdati in un album riassuntivo dei cambi di stile e di vocalità che, non più così frequentemente, fanno parte del percorso di un cantante. Eppure, Adele Laurie Blue Adkins (questo il nome completo della cantante britannica) ha da poco compiuto soltanto ventiquattro anni ed è considerata, sul podio con Duffy ed Amy Winehouse, una delle maggiori esponenti della nuova generazione del soul bianco. Ella Fitzgerald ed Etta James sono state le muse ispiratrici degli esordi di Adele che, a quattordici anni, si iscrisse alla Brit School of Music di Croydon e a diciotto iniziò a far conoscere la sua musica attraverso MySpace, uno dei primi social network musicali a livello internazionale. “21” arriva dopo “19”, disco di debutto della giovane artista pubblicato nel 2008 e contenente la hit Chasing Paviments. Una scelta curiosa ma motivata, quella di intitolare i propri album con semplici numeri che si riferiscono all’età di Adele nel periodo durante il quale sono state scritte le canzoni che li compongono.
I testi di “21”, album quasi del tutto autobiografico, sono impregnati di una femminilità al tempo stesso fresca e matura, oltre che decisa. Una femminilità che, oltre al coinvolgimento di brani come Rolling in the deep e Rumourhasit, si fa anche portatrice di messaggi positivi che riguardano, appunto, le donne. Canzoni come He won’t go contengono tutta la forza e la determinatezza di una donna disposta a combattere per amore: forza, questa, ben scandita dal ritmo del pezzo. One and only porta con sé l’immagine di una donna che ha paura di amare a causa delle delusioni passate ma che, nonostante questo, trova il coraggio di confessare i propri sentimenti all’uomo con cui vorrebbe intraprendere un lungo percorso di vita; Turningtables, invece, ci mostra una donna decisa a non farsi buttare giù dagli avvenimenti negativi di un rapporto di coppia tormentato, in cui l’uomo in questione cambia di continuo le carte in tavola per non assumersi le proprie responsabilità. Un dolce e malinconico ricordo rende Someonelikeyou un delicato e struggente addio alla persona amata, senza rancori e con un augurio di felicità per la sua nuova vita accanto ad un’altra persona; Lovesong è la bellissima dedica ad un amore che fa sentire in famiglia, che fa sentire puliti e liberi di essere se stessi. Insomma, come si vede, il fil rouge dell’album di Adele uscito nel 2011 è l’amore visto, fondamentalmente, dagli occhi di una donna forte. L’ascolto e la lettura dei testi di “21” è quasi un toccasana che serve a scuotere chi si lascia risucchiare dalle debolezze: un inno ad affermare la propria personalità senza aver paura dei propri sentimenti. Un inno rivolto alle donne.
Federica Baglieri