SOS Mar Morto: rispondono alla chiamata milleduecento Adamo ed Eva dei nostri giorni
All’allarme lanciato dal fotografo Spencer Tunick hanno risposto ancora una volta numerosi volontari, che hanno posato nudi di fronte all’obiettivo dell’artista, non nuovo a questo tipo di happening.
Sulla scia dei seicento che nel 2007 hanno abbracciato la causa climatica posando nudi sul ghiacciaio più alto d’Europa, lo scorso 17 settembre, un numero doppio di volontari ha scelto di sostenere col proprio corpo una nuova porzione di mondo in pericolo. Abbattendo la barriera del pudore, hanno donato se stessi per preservare la bellezza naturale del Mar Morto, consapevoli della perdita, forse meno visibile ad un primo sguardo, di una pluralità di significati storici e religiosi che amplificherebbe il peso del disastro ambientale. Uomini e donne si sono recati sul luogo e, completamente nudi, hanno atteso insieme che il geniale fotografo catturasse il momento.
Particolare dell’opera di Spencer Tunick, scattata nel 2007 a Zòcalo, Città del Messico, dove l’artista è riuscito nel suo più grande raduno di volontari in posa nudi.
Lo scatto, parte del progetto “Naked Sea”, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni precarie del Mar Morto, minacciato dalle azioni di sfruttamento umano che ne stanno causando un progressivo prosciugamento.In oltre vent’anni di fotografie, sfidando il rapporto critico dell’uomo con il suo ambiente, Spencer Tunick ha già prodotto più di cento paesaggi umani, su sfondi naturali ed urbani, dove l’opinione delle persone comuni prende forma e si manifesta concretamente. L’artista propone un invito, raccoglie il pensiero e il desiderio dei volontari, integrandolo nella stessa opera d’arte, che sa aprire ogni volta scenari nuovi, di notevole impatto visivo ed emotivo.L’attività fotografica di Tunick è stata frequentemente oggetto di animati dibattiti, in particolare nelle situazioni in cui la numerosità dei volontari ha raggiunto livelli da record. Degni di lode, i progetti di Barcellona, dove nel 2003 riuscì ad arruolare tremila persone, e di Città del Messico, dove nel 2007 posarono per lui diciottomila volontari. Spingendo l’attenzione oltre il numero dei partecipanti, l’artista sembra proporre all’osservatore forti spunti di riflessione su temi universali quali la libertà di espressione, individuale e collettiva. I suoi esperimenti visivi sembrano voler esprimere una visione democratica del nudo, privato della sensualità che caratterizza l’approccio alla sua concezione nella maggior parte del mondo. I corpi nelle sue opere, numerosi e vicini, si estendono quali oggetti dentro il paesaggio che li ingloba, in un’astrazione che ribalta la percezione comune dei concetti di intimo e privato e che collega fisicamente e mentalmente l’essere umano all’ambiente per cui posa.Oltre allo scatto e ai suoi significati, il progetto di Tunick mira all’ambizioso obiettivo di dare la possibilità al Mar Morto di entrare a far parte delle sette meraviglie della natura. Ancora una volta, l’artista dà ad ognuno di noi la possibilità di condividere l’idea e partecipare alla sua realizzazione fino al prossimo 11 novembre, votandone l’ingresso nella preziosa lista, attraverso i siti www.nakedsea.info/dead-sea e www.new7wonders.com .
Beatrice Sartini