Non giudicare
Siamo cresciuti con il precetto morale e religioso che ci diceva di non giudicare gli altri. Forse siamo convinti che sia una cosa opportuna e senza dubbio abbiamo ampiamente sperimentato personalmente come sia fastidioso essere giudicati dagli altri, ma purtroppo non siamo sempre capaci di astenerci dal farlo. Si tratta di un problema religioso? Assolutamente no, si tratta di un modo di vivere e di amare.
Perché giudicare è sbagliato? Cominciamo dal semplice presupposto che non ci piace venire giudicati. Se una cosa la troviamo sgradevole, per quale assurdo motivo dovremmo infliggerla agli altri? Basterebbe solo questo per capire come sia errato giudicare ma nonostante questa evidenza voglio mostrarti altre evidenti, ma spesso inascoltate, ragioni per non giudicare.
Innanzi tutto il giudizio è sempre superficiale. Quanto pensi di conoscere coloro che giudichi? Te lo dico io: poco. Vivi con una persona da trent’anni ma questo non ha nulla a che vedere con la sua conoscenza. Conoscere significa ascoltare, comprendere, capire e spesso non facciamo questo ma giudichiamo e basta. Non solo, ogni giorno noi cambiamo e se non continuiamo a capire, a comprendere e scoprire chi abbiamo di fronte non conosceremo mai quella persona. Probabilmente non conosciamo bene noi stessi, figurarsi qualcuno che cambia senza che noi ce ne accorgiamo. Il giudizio sarà sempre superficiale perché noi conosceremo, quando andrà bene, gli altri in modo abbastanza superficiale. Se invece li conosciamo meglio, davvero, ecco che smettiamo di giudicarli!
Il giudizio, poi, dice molto più di te che non di coloro che giudichi. Se una cosa ti piace, sicuramente, questo dipende da te e non dalla cosa. Noi filtriamo la realtà in base alle nostre esperienze, alle nostre emozioni, alle nostre idee e credenze. Giudichiamo solo se una cosa è coerente con il nostro gusto. Se lo è ci piace, giudizio positivo, altrimenti la disapproviamo, giudizio negativo. Non giudicare ci evita di fare un grosso errore: confondere il nostro modo di vedere le cose con le cose stesse. Persone in primo luogo.
Inoltre, se giudichiamo, ci basiamo quasi sempre, e solo, sul passato. Ricordi l’ultima volta che hai deciso di fare un cambiamento nel tuo modo di agire e gli altri non se ne sono accorti se non dopo mesi? Hai mai realizzato un miglioramento ed al primo errore tutti si sono convinti che, in realtà, non eri cambiato affatto? Questo accade perché vediamo solo i comportamenti esterni e non l’interiorità, le emozioni ed i pensieri interni. Quando giudichi dici solo qualcosa su ciò che è stato, mai su ciò che può essere. Tu stesso, se vieni giudicato, non sarai mai visto per le tue potenzialità o per i miglioramenti che puoi realizzare, ma solo per quello che hai mostrato finora. Molto poco, non ti pare?
Non giudicare gli altri vuol dire che riconosci quanto sia limitato e ingenuo pensare di poter esprimere un giudizio sulle persone, e comprendi anche come sia inadeguato ogni tuo giudizio su qualcuno. Comportamenti, scelte e azioni è giusto che suscitino il tuo giudizio, positivo o negativo, ma non giudicare le persone. Condanna lo sbaglio, non chi lo ha commesso.
Non giudicare, come vedi, non è un semplice precetto religioso o morale, ma un modo di vivere consapevole fondato sull’amore verso gli altri e quindi sul rispetto. Quando comprendi questo, smetti di giudicare.