
Litigare con i genitori
È possibile smettere di litigare con i genitori o le differenze generazionali, come si dice in questi casi, rendono “naturale” conflitti e incomprensioni? Non sarebbe meglio avere un rapporto sereno, di rispetto reciproco, dove ognuno può contare sull’altro, dove si può parlare e dire quel che si pensa senza problemi? Perché litigare con i genitori quando non è necessario?
Sfatiamo il primo mito: litigare con i genitori non è inevitabile. Il fatto che loro abbiano di solito almeno vent’anni di più, che siano di un’altra generazione, che abbiano vissuto in un mondo e una società differenti, che abbiano responsabilità diverse e via dicendo, non è un motivo sufficiente perché si debba litigare e non capirsi. È possibile andare perfettamente d’accordo con i propri genitori, e questo non significa assecondarli o adeguarsi a loro.
Per prima cosa dobbiamo capire che qualsiasi conflitto nasce da un problema di visioni: loro vedono le cose in un modo, e ritengono giusto un certo comportamento, noi magari ne riteniamo giusto un altro, perché vediamo la vita in maniera differente. Litigare con i genitori è inevitabile se non comprendiamo che tutti abbiamo diritto di avere il nostro punto di vista. Il primo passo è accettare gli altri, accettare (anche se la pensiamo in modo differente) il punto di vista dei nostri genitori e rispettare le loro idee. Mai cercare di cambiare le opinioni degli altri, non gli piacerà e a noi servirà a poco.
Questo, ovviamente, non significa adeguarsi, ma capire sempre il punto di vista opposto. Invece di controbattere le loro scelte o le loro proposte con le nostre, dobbiamo capire i motivi per cui vedono la vita in un certo modo: cosa sperano di ottenere agendo così? Di cosa potrebbero avere paura? Quali minacce vedono, quali opportunità credono di cogliere. Per non litigare con i genitori basterebbe voler comprendere il loro mondo, non superficialmente, ma sinceramente, riuscire a capire come e perché fanno quello che fanno.
Dobbiamo tenere a mente una regola molto semplice: se agiscono in un certo modo, c’è sempre un ottimo (almeno ai loro occhi!) motivo. Non abbiamo il diritto di giudicare queste motivazioni, ma la possibilità di comprenderle e accettarle. A questo punto diventa più semplice trovare una soluzione condivisibile, oppure semplicemente far conciliare le loro scelte con le nostre.
Questo, probabilmente, non sarà sempre possibile, ma non dobbiamo mai scordare che qualsiasi incomprensione non è mai la causa di liti e scontri: il problema non è la differenza di idee, ma il fatto che non accettiamo questa differenza. Dobbiamo imparare a vivere emotivamente liberi da condizionamenti legati a scelte e azioni degli altri, anche se sono i nostri genitori. Non possiamo decidere cosa faranno, ma siamo noi a scegliere come reagiremo alle loro decisioni. Le nostre emozioni (qui lo spiego meglio) dipendono da noi e mai dagli altri. Se anche i nostri genitori avessero “voglia” di litigare, siamo noi ad avere il controllo sulla nostra mente, e per litigare bisogna essere sempre almeno in due (a volte anche in tre :)).
Finiremo sempre per litigare con i genitori, se non impariamo a vivere senza lasciarci condizionare dalle loro parole o dai loro comportamenti, e se non scegliamo, molto semplicemente, di amarli. Non dobbiamo, infatti, cercare di sopportarli, ma scegliere di amarli: questo non è solo il modo migliore per evitare litigi con loro, ma lo è anche per vivere una vita felice.