Il viaggio: un’esperienza necessaria, capace di trasformarsi in ricerca personale
Un libro come puzzle di esperienze personali, per capire che in ogni tempo e in ogni luogo viaggiare può significare analisi e comprensione.
“Ho percorso un’infinità di chilometri in volo e ancora molti ne percorrerò. Chissà che mal di piedi ha la mia anima, ormai” scrive Douglas Coupland, uno degli autori dei 15 racconti raccolti in Dovevo andarci. Scrittori in viaggio con se stessi.
Ci sono occasioni, nella vita di ogni uomo, in cui uno spostamento, pur momentaneo, induce a esaminare la propria persona e la propria vita. Ci sono tanti luoghi nel mondo, pur diversi tra loro, capaci di comunicare con il passato di una persona, o che si ritrovano in linea con il suo presente o con le aspettative sul suo futuro.
Dal Canada al Polo Nord, dalla Somalia alla Birmania, dal Giappone alle Galapagos, i racconti dimostrano come la varietà, di luoghi e di esperienze, sia alla base del dialogo con la vita e le sue forme. Gli autori raccolti nel libro offrono punti di vista differenti su quel che vedono e che vivono, tutti comunque presi da una ricerca affannata di qualcosa non ancora afferrato. Mossi da un anelito di verità, gli scrittori si muovono ora con curiosità ora con premura, ora con ardore ora con nostalgia. Trovano spazio la sofferenza al ricordo del proprio passato, l’ansia nello sfidare i propri limiti fisici, la volontà di imparare dalla cultura locale, il desiderio di ripercorrere itinerari percorsi da grandi personaggi del passato e tanti altri atteggiamenti. Tante sensibilità da mettere a confronto. E non per forza accomunate dalla stessa cultura di partenza. Gli scrittori sono americani oppure di origine europea e asiatica.
Sono descritti luoghi, abitanti, abitudini e tradizioni locali, reazioni alla visita di un viaggiatore straniero; i luoghi di un campo di concentramento della Seconda Guerra Mondiale, una corsa su mezzi a motore precari in condizioni precarie sul confine tra due Paesi instabili. A volte il racconto non descrive altro che un volo aereo, la presa di coscienza delle condizioni politiche di un Paese in guerra, un tragitto percorso con scopi scientifici.
Ciascuno di noi saprà riconoscersi almeno in una di quelle esperienze, oppure trarrà la dovuta ispirazione per preparare il suo prossimo viaggio. Ricordando sempre che il viaggio risponde a un’esigenza interiore e che la meta raggiunta deve saper toccare le corde del proprio animo, nel bene o nel male, per lasciare qualcosa di sé.
Govier Katherine, a cura di, “Dovevo andarci. Scrittori in viaggio con se stessi”, Mondadori, Milano (2004) 2006, € 8,40.
Francesca Desiderio