Bagliori d’antichità

Nuovi lumi sulle Terme di Baia

“Il Presente incontra il passato”. Questa è la linea guida di tutto il percorso archeologico che accompagna il visitatore tra le rovine dell’antica Baia. Non tutti sanno infatti che questo luogo era il sito dell’“otium” dell’aristocrazia romana, dove gli uomini più influenti facevano costruire le loro ville sontuose a ridosso di un piccolo porticciolo turistico, una volta conosciuto con il nome di “Lacus Baianus”. Attraverso ricostruzioni, luci e giochi di illusioni ottiche, la guida accompagna il gruppo in un tuffo nel passato. Le rovine diventano alti muri. Grandi arcate vuote tornano a decorare un’ampia piscina e non si può far a meno di rimirarsi intorno.
Una voce fuori campo accompagna gli sguardi e sembra di ritrovarsi ai primi anni del III secolo d.C., quando parole come tangenziale, traffico, parcheggio erano utopie. Allora, infatti, per le strade si camminava principalmente a piedi o, per chi poteva permetterselo, a cavallo.
Sull’attuale porticciolo erano disposte diverse ville a schiera, peschiere per l’allevamento del pesce, grandi templi o enormi cisterne per l’acqua. Dal mare arrivavano poi navi che riversavano sulla terra “turisti” speciali, interessati al Grand Tour delle Ville famose, come oggi si fa ad Hollywood o Los Angeles, all’inseguimento di una star ricca e famosa. Allora le stars erano senatori e patrizi che spalancavano le porte delle proprie residenze ad amici altrettanto facoltosi. Alcune immagini proiettate su un diafano sfondo lasciano intendere la maestosità degli edifici. Quasi non si riconosce la Baia di oggi stretta tra gozzi soffocati da grandi Yachts cabinati, oppure fabbriche e vecchie imbarcazioni abbandonate che lasciano solo tristezza e sconforto negli sguardi dello spettatore, che tanto rimpiange quei luoghi perduti.
Questo infatti è lo scopo dello spettacolo: restituire valore ed importanza a terre oggi dimenticate.
Baia, così come Pozzuoli e la stessa Napoli, una volta hanno conosciuto fama e gloria. Gente da ogni parte del globo accorreva per vederne soltanto uno scorcio, un pezzetto di mare.
Poeti illustri ne hanno parlato. Hanno ambientato le loro storie in quei luoghi che oggi noi deturpiamo. Una tra tutte: la Sibilla Cumana… e il Lago d’Averno, una volta porta degli Inferi, oggi Porta dell’Oblio. Grazie a questo spettacolo i Campi Flegrei vogliono tornare protagonisti di una storia che li ha resi famosi, dal momento che oggi non hanno neanche la considerazione che meritano. I Bagliori di Antichità sono le luci stesse che questo evento getta su uno scorcio di pura ed estasiante bellezza e tutti, napoletani e non, dovrebbero conoscerla per non dimenticare che una volta Noi siamo stati la storia.

Stefania Castiglione

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