
Un sapone magnetico per salvare l’isola del Giglio
Arriva dall’Università di Bristol l’invenzione che potrebbe cambiare in positivo le sorti dell’isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia. E non solo: grazie a questa nuova scoperta, tanti altri patrimoni naturali marini potrebbero essere preservati da eventuali maree nere. (Foto: Flickr cc digitalglobe-imagery)
Un avvicinamento troppo azzardato, un “inchino” troppo rischioso in onore dell’isola del Giglio, meta turistica del mar Tirreno appartenente all’arcipelago Toscano. Un equilibro stravolto dalla tragedia di un naufragio che ha segnato le vite di più di quattromila persone. La nave da crociera Costa Concordia giace lì, immensa e minacciosa, a tenere tutti col fiato sospeso. Squarciata, a seguito della folle manovra del suo capitano, da uno degli scogli tipici di un panorama che, al momento, non c’è più. Oltre al peso della perdita di vite umane, le preoccupazioni sono anche altre: in queste settimane si sta cercando, infatti, di scongiurare un immane disastro ambientale. La Concordia porta ancora con sé tonnellate e tonnellate di carburante che potrebbero disperdersi in mare e provocare danni irreparabili a tutto l’ambiente circostante. Le operazioni di rimozione del combustibile dalla nave procedono, fra l’altro, a rilento. Se la nave abbandonasse la sua attuale posizione inclinata su un fianco, per poi sprofondare negli abissi di un mare che in poco tempo diventerebbe color petrolio, sarebbe l’inizio di un caos con pochi precedenti.
L’idea che potrebbe servire a scongiurare una tragedia di tale portata arriva dall’Inghilterra, precisamente dall’Università di Bristol. Un gruppo di scienziati, guidati dal professor Julian Eastoe, ha di recente pubblicato i risultati di un’interessante ricerca su Angewandte Chemie, rivista accademica tedesca che si occupa di chimica. Il team di ricercatori ha messo a punto un sistema innovativo di rimozione del petrolio e degli idrocarburi dall’acqua: un sapone sensibile al campo magnetico, manovrabile dall’esterno e in grado di bonificare l’acqua inquinata, senza l’apporto di componenti chimiche nocive per l’ambiente. Questo meccanismo sfrutta le capacità aggreganti dei sali ferrosi, che consentono al detergente di legarsi alle molecole di ferro ad esso aggiunte e di trattenere con sé le sostanze oleose durante la loro rimozione dall’acqua. Il sapone magnetico è in grado di vincere, con buoni risultati, la forza di gravità anche se utilizzato in tubi appositamente riempiti di acqua e petrolio. L’attuazione di questo nuovo sistema di pulizia dei mari potrebbe, in caso di sversamenti di sostanze inquinanti, garantire la preservazione non solo della bellezza delle coste e delle attrazioni turistiche e naturalistiche tipiche dei paesaggi marini, ma anche della fauna e, in generale, della salubrità dell’ecosistema in questione.
Se la Costa Concordia dovesse malauguratamente disperdere il proprio carburante, sarebbe auspicabile una tempestiva applicazione del sistema ideato dagli scienziati di Bristol. Per salvare le coste dell’Italia tirrenica, e non solo, da un futuro nero. In tutti i sensi.
Federica Baglieri