“The Composites”, foto segnaletiche in biblioteca
La tecnologia viaggia sempre più a braccetto della letteratura. Il sito web “The Composites”, dello scrittore canadese Brian Joseph Davis, utilizza un software simile a quello degli identikit della polizia, per dare un volto ai personaggi della letteratura. Con buona pace della fantasia del lettore. (Foto: http://thecomposites.tumblr.com/)
«Era grande, bruno, calvo; bianchi i pochi capelli che gli rimanevano; rugosa la faccia: a prima vista, gli si sarebbe dato più de’ sessant’anni che aveva». Con questa descrizione secca ma precisa Alessandro Manzoni aiuta adeguatamente l’immaginazione del lettore nel raffigurarsi l’Innominato, uno dei personaggi più complessi a livello psicologico dei suoi “Promessi Sposi”. Non sempre i protagonisti delle pagine letterarie sono delineati così puntualmente sotto l’aspetto fisico. È quindi naturale che la componente soggettiva dell’immaginazione crei tante facce per quanti sono i fruitori dell’opera. Adesso sembrerebbe che la fredda oggettività stia per riprendersi la rivincita sulla calda soggettività dei lettori. La tecnologia avanza, leggere un romanzo con un book reader o un I-pad già sono significativi esempi dell’irresistibile ascesa della cyberprosa. Ma ora il mix fra tradizione e innovazione sembra ancor più evidente. Un esempio illuminante ci viene dal blog dello scrittore multimediale Brian Joseph Davis. Il suo sito “The Composites” è tecnicamente un “tumblr”, cioè una piattaforma che consente di creare un tumblelog, variante interattiva del blog che include link, fotografie, citazioni, dialoghi di chat e video, inseriti in condivisione da autore e lettori. La novità di “The Composites”, attivo dallo scorso febbraio, è che fa ricorso a un software di riconoscimento facciale per dare un volto ai personaggi della letteratura.
Il software è Faces ID 4.0, impiegato abitualmente dalle autorità di polizia, criminologi, giudici, CIA, FBI. L’operazione di identikit letterario presuppone una conoscenza approfondita dei testi e delle descrizioni dei personaggi ivi contenute. Per tale motivo, Davis ha scansionato i libri e immesso parole chiave quali “occhi” “capelli” “labbra”, per dar luogo a precise raffigurazioni letterarie. Queste ultime sono tante, quindi Davis ha da subito chiesto la collaborazione dei lettori, che gliel’hanno fornita prontamente, decretando un discreto successo dell’iniziativa a livello internazionale. A vedere le immagini di Lady Chatterley e Madame Bovary, tra le prime a comparire sul sito, non pochi hanno però storto il naso. Gli identikit, infatti, tradiscono la loro originaria funzione pratica e asettica, risultando perlopiù banali, monotoni e un po’ inquietanti. Le immagini che riesce a proiettare la creatività della mente umana sanno essere probabilmente di gran lunga più vive e colorate. Quelle di “The Composites” rimangono in fondo delle fredde foto segnaletiche. Ci fanno “trovare” il personaggio, ma difficilmente riusciranno a farcelo amare.
Raffaele Basile