Quando inferno e paradiso si incontrano alla frontiera dominico-haitiana

La maggior parte degli italiani ha scoperto Haiti dopo il tragico terremoto del 2010 e la Repubblica Dominicana sfogliando le riviste dei tour-operator, ma non tutti saprebbero collocare geograficamente questi due Paesi all’interno della stessa piccola isola chiamata Hispaniola e ancor meno sono coloro che saprebbero cogliere i “perché” di due realtà paradossalmente contrapposte.

È inutile negare che quando sentiamo parlare di Haiti ci balzano agli occhi le strazianti immagini di un terremoto che ha distrutto un intero Paese, e quando ci capita di posare lo sguardo sulla foto di una spiaggia bianca con palme di cocco, la mente corre al mare da cartolina di Santo Domingo.
È, dunque, comprensibile che, nel nostro immaginario, le due Repubbliche caraibiche vengano spesso collocate in spazi geografici distanti l’uno dall’altro.
In realtà, a dispetto della vicinanza fisica, tra i due vicini non è mai corso buon sangue.
Colonia francese l’una e dominazione spagnola l’altra, a partire dal 1697, anno in cui un terzo della Hispaniola fu ceduto formalmente al re di Francia, Haiti e la Repubblica Dominicana hanno, di fatto, seguito itinerari di sviluppo diversi.
Al momento della dichiarazione d’indipendenza della prima repubblica nera al mondo (1804), Haiti si trovò popolata da un mosaico di culture e tradizioni differenti, ma tutte di matrice africana. Al contrario, la Repubblica Dominicana, grazie ai legami coi coloni spagnoli, aveva fatto propri usi e costumi europei. Queste peculiarità, unite ai successivi eventi storici, sono alla base della trasformazione «artificiale» della popolazione autoctona dell’isola in due gruppi etnici contrapposti.
In effetti, è impensabile che su di un territorio di 76.422 km² (pari a 1/4 dell’Italia) possano oggi co-esistere due realtà così dissonanti. Eppure, basta avvicinarsi alla frontiera per percepire, in modo netto, il cambio di prospettiva: sembra di varcare la soglia di un altro mondo! Cambiano la lingua di comunicazione, lo scenario, il paesaggio, il colore della pelle degli abitanti, persino l’ora!

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Ma, nonostante queste vistose differenze, gli abitanti di quest’isola non possono evitare di relazionarsi tra loro. In questa convivenza forzata sono molteplici le contraddizioni nelle parole degli stessi isolani quando si interrogano sul rapporto reciproco. Per fare un esempio, secondo i commercianti haitiani i migliori prodotti alimentari sono quelli locali, ma i mercati comunali vengono quotidianamente invasi da derrate provenienti dalla Repubblica Dominicana, mentre alla merce haitiana è proibito per legge oltrepassare il confine. Sull’altro fronte, invece, sempre più frequenti sono i comportamenti razzisti nei confronti dei «fratelli più scuri»: il timore dei dominicani è quello di vedere il proprio Paese declassato dall’influenza negativa della vicina Haiti, gravata da avverse condizioni economiche e sociali. Opinione diffusa è, quindi, tra i dominicani, la necessità di «confinare» la presenza haitiana esclusivamente al territorio occidentale della Hispaniola, anche se, per la Direzione Generale di Migrazione Dominicana, sono oltre di 550.000 gli immigrati haitiani che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero e nelle strutture turistiche, i due settori economici più redditizi del Paese.
Haitiani e dominicani confermano le loro identità opposte anche nell’approccio quotidiano alla vita: n’ap boule (lottiamo), risponderebbe un haitiano alla domanda come stai?, aguantamos (resistiamo) sarebbe la risposta di un dominicano. A giudicare dall’ultimo Rapporto di Sviluppo Umano elaborato da United Nations Development Programme, entrambe le espressioni fotografano in maniera incisiva il vissuto dei due popoli, che nella classifica dei 187 Paesi del mondo ricoprono la posizione 158° (Haiti) e 98° (Rep. Dominicana).
Il divario è ampio ma forse non abbastanza per evitare di domandarsi se l’inferno haitiano e il paradiso dominicano non siano solo, a ben vedere, una sorta di purgatorio.

Giulia Giudici

Foto di Giulia Giudici

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