Per una sigaretta

Periferia romana. Ma potrebbe essere fuori dai giardini di qualsiasi città italiana, in un quartiere qualunque di un Paese europeo. Picchiare, insultare e derubare qualcuno per una sigaretta non data. Accoltellare. Quando dei giovani sono capaci di questo, vuol dire che non sono capaci di molto.

Oggi, navigando nel sito dell’Ansa, scorgo una notizia che attira subito la mia attenzione: alcuni ragazzi hanno accoltellato dei bengalesi per via di una sigaretta chiesta e non data. Ci troviamo a Torpignattara, periferia capitolina nota per la morte del commerciante cinese e della figlia di pochi mesi, avvenuta qualche settimana fa a seguito di una rapina. Ma non conta il luogo.
Il degrado non è semplicemente un problema di soldi, che magari sono alla base, spesso, di comportamenti criminali e violenti anche nei più piccoli, né, a mio avviso, nel clima sociale, più o meno teso, più o meno esasperato dalla situazione economica e politica che stiamo attraversando. Il problema è sempre uno: mancanza d’amore.
Amare è qualcosa di estremamente concreto e lo si vede in episodi, sempre meno isolati, come questi. Avvicinarsi per chiedere una sigaretta e reagire di fronte ad un rifiuto con calci e pugni è sintomo dell’incapacità di amare. Che si traduce nella totale assenza di comprensione o ascolto, nell’incapacità di immedesimazione negli altri. Se l’amore è un modo di vivere, allora le altre persone sono come noi: rispettiamo esattamente come vorremmo essere rispettati, accettiamo che ognuno sia libero di dire e fare quel che più gli piace, proprio come facciamo noi. Nell’amore si vedono anche il rispetto per la vita e la dignità, la prevalenza dell’uomo sul denaro (i giovani aggressori hanno derubato l’aggredito e accoltellato gli amici di questo che chiedevano indietro i soldi).
La soluzione non sta nell’aumentare il numero di poliziotti o carabinieri che pattugliano le strade, com’è facile chiedere sentendo notizie come queste e avendo paura di vivere un’esperienza simile in prima persona, e nemmeno inasprire le pene cambierà la situazione, se pensiamo che la pena di morte, la peggiore di tutte, non basta a intimidire gli omicidi nei Paesi che ancora la utilizzano. Serve imparare ad amare.
Dobbiamo educare la nostra mente, se vogliamo cambiare i nostri comportamenti. Pensare agli altri come a noi stessi e agire solo se approviamo noi stessi quel comportamento. Già questo segnerebbe una rivoluzione come mai se ne sono finora viste. Amare è azione concreta ma semplice da realizzare: astenerci dall’offendere chi si comporta male, non inveire con chi ci taglia la strada in auto, non arrabbiarci se qualcuno non ci soddisfa, ma imparare a comprendere e ascoltare i suoi motivi, le sue idee. Quel che manca a un ragazzo (l’aggressore ha 16 anni) che ferisce un uomo perché non gli dà una sigaretta, è soprattutto la capacità di vedere un essere umano di fronte a lui, con le stesse emozioni, le stesse speranze e le stesse paure. Quando gli altri sono “cose” destinate al nostro servizio, manca l’amore, con tutto quel che ne deriva.
Basterebbe davvero poco, ma farebbe una grande differenza.Arrivare a chiedere una sigaretta e sentirsi rispondere di no, quindi pensare: “Meglio, magari è la volta buona che smetto di fumare!”.

Giacomo Papasidero

Foto: http://www.flickr.com/photos/alexscarcella/4923753446

Giacomo

Scrivere in poche parole (ma spesso anche in molte ;)) chi siamo è sempre difficile. Io credo che sia praticamente impossibile.nnSono convinto che ognuno di noi sia in costante cambiamento, sempre in evoluzione. Noi "non siamo" in un modo o in un altro, ma "diventiamo" noi stessi giorno dopo giorno, senza mai fermarci per poter meritare un'etichetta.nnPosso dirti che mi chiamo Giacomo, che ho 30 anni, che vivo ad Anoia. Poiché concordo con Cechov, che sosteneva che l'uomo è quello in cui crede, allora il modo migliore per aiutarti a capire bene chi sono è dirti che credo in Gesù, ho fede in Dio, quindi credo nell'Amore.nnPer questo motivo mi impegno ogni giorno per offrire, gratuitamente, una mano a chiunque ne abbia bisogno. Come responsabile della sezione di crescita personale, voglio dare strumenti concreti a tutti per cambiare la propria vita in modo reale e iniziare a vivere un'esistenza felice.

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