Obesità e cancro
Ricercatori europei lanciano un nuovo allarme: uno studio presentato al Congresso Europeo di Oncologia conferma che l’eccesso di peso espone al pericolo di cancro.
Fernando Botero – Sala da pranzo (2002)Il rapporto tra obesità e cancro è stato al centro del dibattito durante il congresso Europeo di Oncologia, dove è stato lanciato un ulteriore allarme, come già hanno fatto i ricercatori americani: lo stile di vita sedentario e una dieta sbagliata possono essere fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. Dati certi si hanno per il tumore del seno post menopausa e per alcuni tipi di cancro dell’intestino, ma altri dati vengono ulteriormente presentati e, ad essere sotto osservazione, sono i tumori del rene, della colecisti, dello stomaco, dell’esofago e del pancreas. I limiti della ricerca sono nel tipo di studio retrospettivo, cioè il ricercatore, attraverso l’analisi delle cartelle cliniche di persone affette da cancro, ha valutato se erano anche obese, ricavandone quindi delle indicazioni che hanno solo valore statistico. A preoccupare di più i ricercatori sono i dati americani sull’obesità nel bambino e nell’adolescente, triplicati dal 1980: quasi nove milioni di soggetti nella fascia di età compresa tra sei e diciannove anni. Non va meglio in altri Paesi: il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro calcola che, solo in Cina, i ragazzi obesi sono passati dall’1% del 1985 all’8,5% del 2005, mentre in India si calcola che l’obesità tra i bambini di Nuova Delhi nel 2007 abbia raggiunto il 24%. E anche in Brasile la situazione non è migliore: in uno studio effettuato su 500 studenti, il 10% è risultato obeso e il 17% in sovrappeso e che circa il 30-40% dei tumori (3-4 milioni di casi ogni anno) potrebbero essere evitati con un’alimentazione corretta, una regolare attività fisica ed evitando l’obesità. Diversi rapporti internazionali sono giunti alla conclusione che per il controllo dell’“epidemia” di obesità serviranno ingenti investimenti su molti segmenti della società sovrappeso. Per aumentare l’attività fisica e promuovere un’alimentazione sana sono necessari fondi speciali da parte dei governi, per promuovere una corretta alimentazione in famiglia, negli asili, nelle scuole ed anche nelle mense aziendali, dove il dietologo non è mai presente. Certo è che nei prossimi anni partirà una crociata contro l’obesità, molto simile a quella che è ancora in atto contro il fumo.
Vincenzo Livia