Natale in crisi
Sembra che la crisi renderà triste e grigio anche il Natale di quest’anno. Lo dicono i giornali e la televisione. Ma forse dovremmo fermarci a riflettere un momento… (Foto: Flickr cc Jacilluch)
Il Natale è in crisi.
Questo potrebbe essere il titolo a tutta pagina dei giornali che raccontano le difficoltà economiche che stiamo attraversando in questo momento e che, come molti giornalisti si sono preoccupati di ricordarci, non faranno eccezione neppure durante le prossime feste. La crisi, sembrerebbe, sta costringendoci a un Natale “sottotono”. Meno regali, qualche addobbo in meno sui nostri alberi, presepi meno ricchi, tavole imbandite con meno soldi, anche se non per tutti.
Davvero viviamo un Natale in crisi, ma non per via delle difficoltà finanziarie dei nostri giorni. Il Natale è in crisi perché si è ridotto a una corsa ai regali, una ricerca del dono perfetto, col prezzo adeguato all’importanza di chi lo deve ricevere, con la pretesa di essere ricordati durante lo shopping dalle persone di cui ci ricordiamo. Il Natale è in crisi perché conta soprattutto addobbare la nostra casa almeno quanto quella degli altri, per non sentirci da meno, per non sembrare “poveri” rispetto a loro. Il Natale è in crisi perché pensandoci cerchiamo il ristorante da prenotare, scegliamo dove trascorre la nostra vacanza, dove andare a divertirci.
Il Natale è in crisi perché è diventato una festa come le altre, non più il ricordo di uno degli eventi più importanti della storia dell’umanità: la nascita di Gesù. Il Natale è in crisi per via della nostra crisi, non economica, ma spirituale, non perché stanno finendo i soldi, ma perché sono terminati gli ideali, non perché tiriamo la cinghia per arrivare a fine mese, ma perché non ascoltiamo più il nostro cuore.
Natale significa amare, e l’amore non chiede regali, tanto meno costosi, non pretende omaggi e riconoscimenti. Natale significa carità, e la carità non sono gli spiccioli lasciati cadere di fronte allo sfortunato di turno che troviamo fuori dalle porte del centro commerciale, ma la consapevolezza che sotto quei vestiti sporchi ci siamo noi stessi. Natale significa perdono, e il perdono non è fingere bontà per un giorno all’anno, ma cancellare ogni debito per tutta la vita con tutti.
Il Natale è in crisi dove non ha più alcun significato già da tempo, dove gli uomini ne hanno fatto un investimento commerciale e promozionale per arricchirsi ancora di più. Ma dove il cuore crede alle parole di Gesù, dove ancora sceglie di amare senza pretendere per sé, dove ancora l’anima esulta di gioia nelle piccole cose, il Natale non è, e non sarà mai, in crisi.
Giacomo Papasidero