La top ten delle professioni del futuro

Ecco la classifica del Ministero del lavoro americano: massima richiesta di medici, ingegneri civili, consulenti  finanziari e analisti informatici.

USA. È il Ministero del lavoro americano a stilare la classifica delle dieci mansioni fortunate che nel prossimo decennio regaleranno forti guadagni e grandi soddisfazioni. A renderla nota al pubblico dei lettori è stato il magazine economico statunitense 24/7 Wall St., lo scorso 12 settembre, che ha monitorato e analizzato la crescita, i salari e i posti di lavoro disponibili in tutti gli Stati Uniti delle 750 maggiori categorie professionali attive sul territorio, nel decennio che va dal 2008 al 2018.
Tra le professioni elencate nella top ten, tre sono quelle legate alla salute: infermieri, al primo posto della classifica, con quasi 600 mila nuovi posti di lavoro, medici chirurghi, in quinta posizione, con 150 mila posti, e igienisti dentali, in nona, con poco più di 60 mila nuovi ingressi nella categoria, fino al 2018. I dati raccolti dal Ministero del lavoro americano e le statistiche effettuate derivano dall’osservazione di cambiamenti della popolazione americana nell’arco del decennio preso in esame, primo fra tutti, l’invecchiamento della popolazione che renderebbe, così, ancora più urgente la richiesta di servizi medici di base, di aiuti infermieristici e anche di cure ai denti.
Ma tra i cambiamenti che si prevede possano interessare gli Stati Uniti d’America fino al 2018, si rilevano anche quelli relativi alle città, ai trasporti e ai modi di vivere. Per questo si va dall’ottava posizione della classifica occupata dagli ingegneri civili, alla decima dei promotori finanziari, capaci di capire i bisogni di una popolazione in continuo cambiamento, proponendo investimenti sempre più redditizi.
Ancora, secondo i dati resi noti dal magazine statunitense, anche l’informatica vedrà crescere i suoi addetti: si stima un 20% di crescita per gli analisti impegnati a costruire le reti aziendali, che si collocano in sesta posizione, e un 30% per programmatori di software e sviluppatori di creazioni per il computer, che si ritrovano in quarta posizione. Da non dimenticare, infine, commercialisti e revisori dei conti, oltre che ricercatori di marketing e analisti di gestione.
I dati fin qui elencati riguardano, in particolar modo, la popolazione americana, ma essendo gli Stati Uniti, laboratorio di avanguardie e sperimentazioni largamente riprese, imitate e adottate in Occidente, la classifica del Ministero del lavoro americano offre anche al nostro Paese uno spunto di riflessione sui bisogni crescenti e sui cambiamenti in corso nel mondo del lavoro.
Cambiamenti, a volte, un po’ troppo repentini se si pensa che è di soli sette mesi fa un articolo de La Repubblica, del 14 febbraio 2011, che riporta la notizia di un altro studio americano sul trend delle assunzioni fino al 2018.
Questa volta la base di partenza è un’importante indagine del U.S. Bureau of Labor Statistics, rielaborata dal Georgetown University Center on Education and the Worplace, che indica, tra le professioni più fortunate del futuro, quelle dei cuochi, camerieri, badanti, vigilantes, camionisti, giardinieri e muratori. Molto richieste saranno le mansioni legate alla sfera del benessere individuale, dell’assistenza, dell’aiuto, che avranno un boom con l’invecchiamento della popolazione. Ma, soprattutto, sarà necessario, anche per le professioni più “umili” agli occhi del pubblico, un alto livello di studi e specializzazione.
Differenze notevoli che non permettono confronti, ma che lasciano intravedere cambiamenti repentini nel mondo del lavoro. Per questo, quali sorprese riserverà la prossima top ten delle professioni del futuro?

Valentina Lauria

Foto: http://www.flickr.com/photos/jips/3579763940/

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