
I miei martedì col Professore (Tuesdays with Morrie)
…sai cos’è che gratifica veramente? … Offrire agli altri quello che hai da dare. … Mi riferisco al tuo tempo, al tuo interesse, Alle storie che racconti. Non è così difficile.”
Ho letto questo libro per la curiosità di scoprire l’ultima lezione di questo professore, malato e morente, al suo giovane ex-allievo. Non sono rimasto deluso. Nelle pagine, che scorro come un piacevolissimo racconto uscito dalla penna di un romanziere, ma che raccontano però una storia vera, troviamo le riflessioni di un uomo che è stato spinto a porsi domande e cercare le risposte che tutti noi, di solito, lasciamo nell’angolo il più possibile, perché è difficile trovarle o sapere se sono quelle che ci servono davvero.
Non è raro, infatti, che la morte ci porti a riflettere e in questa storia la riflessione di un anziano professore è condivisa con un suo allievo, un ragazzo che, come tutti noi, probabilmente non aveva mai voluto rispondere prima a queste domande, o forse, semplicemente, non aveva ancora trovato il coraggio di ascoltare le risposte. Leggendolo mi sono convinto di quanto sia importante diventare consapevoli del significato della vita prima che essa stessa volga al termine, senza aspettare, come troppo spesso accade, che sia la morte a ricordarcelo.
Amare è la parola d’ordine, il senso autentico e unico della nostra esistenza. L’esteriorità, confrontata con l’amore, non serve e non ha senso. Possiamo impiegare tutto il nostro tempo, giorno dopo giorno, istante per istante, ad amare gli altri, oppure possiamo sprecare ogni minuto su questa terra. Le pagine di questo libro aprono riflessioni e ci ricordano una meravigliosa legge della vita: l’amore è la sola cosa che abbia davvero valore, oggetti, denaro, prestigio, potere e tutto il resto passa, e solo l’amore che avremo dato resterà in eterno.
Buona lettura