I Disturbi del Comportamento Alimentare: quando comunicare è curare

Il tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare può essere ben affrontato con una comunicazione socialmente responsabile. Grazie a un Progetto Nazionale di cura e prevenzione sociale è nata una preziosa guida, rivolta ai comunicatori che vogliano essere uno strumento di positivo condizionamento sociale. (Foto: Flickr cc itsclassy)

Per la loro parte di responsabilità nell’alta diffusione anche nel nostro Paese dei Disturbi del Comportamento Alimentare e dell’Immagine Corporea, il mondo dello spettacolo, della moda, e quello della danza, anche recentemente, sono un frequente bersaglio dei media.
La sensazione trasmessa da alcuni articoli e immagini che occupano quotidiani e riviste è che, nel tentativo di catturare l’attenzione del lettore, la scelta dei contenuti non sia delicatamente pesata. In quanti abbiamo conosciuto i DCA raccontati dai media, attraverso narrazioni crude dei comportamenti alimentari alterati e immagini spigolose dei sintomi fisici vissuti? Idee e visioni che possono diventare una guida indiretta per chi vive la malattia o per caderci dentro, ma anche uno specchio, per definirsi e chiudersi maggiormente nel proprio dolore.
La comunicazione mediatica, proprio attraverso parole e immagini, può trasformarsi in un prezioso fattore di prevenzione, influenzando il contesto e i comportamenti del singolo a cascata: un’inesauribile risorsa per un positivo condizionamento sociale, in particolare di bambini e ragazzi, parte del pubblico più vulnerabile ai disturbi alimentari, ma anche al contenuto dei messaggi.
Grazie al Progetto Nazionale “Le buone pratiche di cura e la prevenzione sociale nei Disturbi del Comportamento Alimentare”, l’Associazione per lo studio e la ricerca sull’Anoressia, Bulimia e i disordini alimentari (ABA) ha messo a disposizione del mondo della comunicazione un ricco approfondimento di comunicati stampa che percorrono il tema dei disturbi alimentari, accanto a uno spazio in cui ricevere risposte dagli esperti della cura a eventuali dubbi comunicativi. Il lavoro parte da una riflessione sulla comunicazione socialmente utile, per continuare con una definizione della complessità dei DCA, la descrizione della malattia in età evolutiva e al maschile, per chiudersi con le riflessioni sul ruolo della famiglia e sul peso dell’immagine corporea nella società. Tante informazioni, preziose e complete, che gettano un ponte tra chi cura e chi comunica i disturbi alimentari, che può scegliere in sicurezza parole e immagini per diffondere benessere. Indirizzando chi sta male verso le cure necessarie e aiutando la comunità, che osserva e si pone delle domande, a comprendere aspetti complessi della propria società. Questioni che meritano sempre una risposta: la più adeguata.

“In FormAzione. Indicazioni in materia di comunicazione sociale sui Disturbi del Comportamento Alimentare e dell’Immagine Corporea” è disponibile sul sito http://www.bulimianoressia.it/piattaformaonline.php

Beatrice Sartini

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