Genitori e libertà

 

Spesso mi capita di parlare con genitori che mi chiedono consigli per aiutare i propri figli: magari si tratta di un pessimo andamento a scuola, oppure di problemi a comunicare a casa, magari non si fidano degli amici o del “giro” che frequentano, altre volte si tratta della loro insicurezza che vorrebbero aiutarli a superare, generalmente il problema è che i figli non gradiscono troppo l’aiuto.

Spesso ho avuto modo di confrontarmi sul tema del “diritto” di un genitore di preoccuparsi del futuro del figlio, della necessità di intervenire anche contro la volontà del giovane, più semplicemente della necessità che sia un adulto a imporre certe regole necessarie. Vorrei mettere in chiaro qualche consiglio rivolto ai genitori per migliorare la situazione, prima ancora di tentare di risolvere il problema.

Per prima cosa vi consiglio di essere sinceri ed onesti con vostro figlio: evitate assolutamente di nascondere la preoccupazione che avete, evitate di cercare soluzioni di nascosto, di omettere elementi che lo riguardano, di agir a sua insaputa.

Coinvolgetelo sempre, che si tratti di discutere della scuola oppure decidere cosa fare nelle vacanze estive: fatelo sentire partecipe della famiglia anche nel prendere decisioni, in modo che possa rendersi conto che gli riconoscete un certo valore.

Prima di stabilire come risolvere un problema che lo riguarda, provate a chiedere la sua opinione. Per quanto banale molti genitori sono convinti che non ne abbia una o che sia inadeguata: che ne pensa lui della situazione? Per quale motivo la vede così? Come la vive? Cosa pensa di fare per cambiarla? Vuole cambiarla? Cosa gli interessa? Quali sono le sue priorità?

Date per scontato che lui sia in grado di affrontare le difficoltà del momento e non cadete nella trappola di credere che abbia bisogno del vostro aiuto perché da solo non è capace. Avrà probabilmente bisogno di voi, ma, soprattutto, per supportarlo e consigliarlo, non per sostituirlo.

Infine, la cosa però più importante: aiutatelo a riflettere e poi accettate e rispettate la sua scelta. Ovviamente questo varia molto in funzione dell’età, ma anche un ragazzino di dodici anni deve iniziare a ragionare ed assumersi le sue responsabilità. Volete il suo bene? Imparare a scegliere e assumersi la responsabilità delle sue scelte è il suo bene.

Ricapitolando:

1. Sincerità e onestà con vostro figlio
2. Coinvolgetelo attivamente
3. Chiedete il suo parere e comprendetelo
4. Aiutatelo riconoscendone il valore
5. Rispettate le sue scelte e i suoi punti di vista

Giacomo

Scrivere in poche parole (ma spesso anche in molte ;)) chi siamo è sempre difficile. Io credo che sia praticamente impossibile.nnSono convinto che ognuno di noi sia in costante cambiamento, sempre in evoluzione. Noi "non siamo" in un modo o in un altro, ma "diventiamo" noi stessi giorno dopo giorno, senza mai fermarci per poter meritare un'etichetta.nnPosso dirti che mi chiamo Giacomo, che ho 30 anni, che vivo ad Anoia. Poiché concordo con Cechov, che sosteneva che l'uomo è quello in cui crede, allora il modo migliore per aiutarti a capire bene chi sono è dirti che credo in Gesù, ho fede in Dio, quindi credo nell'Amore.nnPer questo motivo mi impegno ogni giorno per offrire, gratuitamente, una mano a chiunque ne abbia bisogno. Come responsabile della sezione di crescita personale, voglio dare strumenti concreti a tutti per cambiare la propria vita in modo reale e iniziare a vivere un'esistenza felice.

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