Fiat in crisi

La notizia della probabile cassa integrazione per molti dipendenti di  alcuni grandi stabilimenti Fiat italiani di qualche mese fa sembra stridere con quella riportata oggi da ansa.it circa i dividendi della stessa società automobilistica, che produce un utile di 240 milioni di euro e si aspetta, quest’anno, di superare il miliardo. Opportuna la soddisfazione di Marchionne visto l’ottimo lavoro fatto qui e negli Stati Uniti grazie al progetto sulla Chrysler. A questo punto, sulla fiat in crisi, mi viene una domanda: come mai l’azienda genera milioni di utili e gli operai vanno a casa?

Spesso ho detto che basta l’amore, o almeno basterebbe se messo in pratica, per risolvere ogni problema sociale. Ancora una volta, quindi, il problema è l’assenza di amore nelle persone, perché i sistemi sono tanto più buoni quanto meglio chi li sua li dirige.

Amare vorrebbe dire comprensione e rispetto, ma se distribuisco milioni di euro in dividendi ad azionisti e nego a centinaia di persone di sfamare le proprie famiglie, dove sta il rispetto e la comprensione? Dove trovo l’onestà se nella fiat in crisi molti operai perdono lo stipendio con cui arrivare a fine mese e pochi manager invece guadagnano centinaia di migliaia di euro. Se vediamo la gente comune fare fatica a sopravvivere mentre l’amministratore delegato Sergio Marchionne riceve oltre 4 milioni di euro all’anno.

Il problema è che manca la comprensione e la capacità di immedesimarsi negli altri, nel comprendere le difficoltà e le sfide. 240 milioni di utili saranno per lo più distribuiti tra soci e azionisti, non tutti reinvestiti per migliorare l’azienda, orientarsi (e sarebbe ora) sull’energie pulite o dare lavoro (se pagassimo uno stipendio lordo di 25.000 euro a dipendente con la metà dei dividendi di quest’anno potremmo assumere, o non licenziare, ben 4800 persone!). Se un top manager decidesse di “accontentarsi” di soli 100.000 euro all’anno, potrebbe assumere, o non licenziare, altre 187 persone. Ossia quasi 5000 stipendi, 5000 famiglie.

Se ci fosse amore nel comportamento di tutti, penseremmo prima a garantire agli altri una vita dignitosa, ci preoccuperemmo delle loro esigenze e non metteremmo utili e dividendi sempre prima degli altri. Se fosse l’Amore il motore di una Fiat in crisi, una parte dei successi potrebbero aiutare chi quei successi ha contribuito, per anni,a costruirli, ma che, troppo spesso, sono i primi, e a volte i soli, davvero in cirsi.

Giacomo

Scrivere in poche parole (ma spesso anche in molte ;)) chi siamo è sempre difficile. Io credo che sia praticamente impossibile.nnSono convinto che ognuno di noi sia in costante cambiamento, sempre in evoluzione. Noi "non siamo" in un modo o in un altro, ma "diventiamo" noi stessi giorno dopo giorno, senza mai fermarci per poter meritare un'etichetta.nnPosso dirti che mi chiamo Giacomo, che ho 30 anni, che vivo ad Anoia. Poiché concordo con Cechov, che sosteneva che l'uomo è quello in cui crede, allora il modo migliore per aiutarti a capire bene chi sono è dirti che credo in Gesù, ho fede in Dio, quindi credo nell'Amore.nnPer questo motivo mi impegno ogni giorno per offrire, gratuitamente, una mano a chiunque ne abbia bisogno. Come responsabile della sezione di crescita personale, voglio dare strumenti concreti a tutti per cambiare la propria vita in modo reale e iniziare a vivere un'esistenza felice.

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