Essere calmi
Mantenere la calma non è semplicemente qualcosa di piacevole o conveniente, ma è un presupposto fondamentale per essere liberi: quando perdiamo la pazienza ed agiamo in preda ad un impulso finiamo per comportarci nel modo sbagliato (di persone che hanno fatto cose buone quando hanno perso la calma non ne conosco) e perdiamo la possibilità di fare la scelta giusta.
Essere calmi significa innanzi tutto non aggredire gli altri: troppo facilmente si perde la pazienza perché altri attaccano le nostre idee, perché sostengono verità che per noi sono errate, perché non condividono il nostro punto di vista. Basterebbe accettare gli altri e le loro idee, lasciare che ognuno la pensi come vuole e non reagire mai con violenza. Conta fino a dieci (o mille se serve), morditi una mano ma non arrabbiarti con gli altri, non inveire, non offendere. È proprio quando perdiamo la calma che diciamo le sciocchezze più grandi e commettiamo gli errori di cui poi ci pentiamo sempre.
Perdere la calma significa lasciare che la situazione o quello che altri hanno detto decide al posto nostro come agire e comportarci, come parlare. Ricorda che perdiamo la pazienza e attacchiamo perché al centro del nostro interesse ci siamo solo noi e le nostre pretese. Pensa al bene di tutti, liberati dal bisogno di avere ragione, raggiungi l’indipendenza emotiva e coltiva la sicurezza interiore. Solo da persone libere possiamo mantenere la calma, essere pazienti e trattare gli altri nel modo migliore. Se perdi la calma, inoltre, finisci per sbagliare facilmente, non prendere decisioni corrette, non avere la lucidità per agire in modo efficace: perdi tu e perdono tutti. Quando capita chiediti: “qual è il problema?” Scoprilo e trova alternative (ve ne sono per ogni cosa sempre molte) con cui affrontarlo, dimenticati della rabbia e lavora per la soluzione, con tutti, senza colpevoli o condanne.
Essere calmi ci permette di incoraggiare gli altri: se non perdi al pazienza puoi ascoltare con attenzione, puoi comprendere, puoi davvero dare un consiglio e aiutare chi ha bisogno di te: ricorda che arrabbiarti non serve a nulla. Inoltre non otterrai niente nel tentativo di costringere gli altri a fare come dici tu: arrabbiarti serve proprio a questo ma se davvero vuoi aiutare chi ami allora non importi mai, ma dona consigli. Il consiglio lo dai e finisce li, non predichi mezz’ora, non ripeti dieci volte le stesse cose, non torni sull’argomento con ogni scusa per fare la tua predica. Dici cosa pensi, spieghi il motivo e lasci gli altri liberi di scegliere, esattamente come vorresti che altri facessero con te.
Impara che la serenità o la calma, la tua pazienza, sono scelte che fai, non dipendono da nessuno fuori di te, non dipendono dalle circostanze. Se ti arrabbi per qualcosa è perché temi che questa situazione possa danneggiarti (spesso questo non accade realmente) oppure perché sei abituato a questo tipo di reazioni (impegnati a mantenere la calma). La rabbia non è per nulla naturale, anzi, è qualcosa che hai imparato crescendo. Non si tratta di reprimerla, ma di comprenderla (scopri cosa la causa) e renderti conto che se non pretendi che la vita esaudisca ogni tuo desiderio non c’è motivo alcuno per arrabbiarsi.
Essere calmi significa avere rispetto per noi stessi (arrabbiarsi danneggia prima di tutto te!) e per gli altri, a cui dai un esempio positivo e modo e spazio di essere liberi come anche tu desideri essere. Impegnati a divenire una persona calma e paziente, renditi conto che ti separano da questo successo solo le tue idee e le pretese che hai nei confronti degli altri e della vita: quando comincerai a vivere consapevolmente comprenderai che sono cose senza reale valore quelle per cui di solito perdi la calma.