Educare l’autostima
L’autostima è una variabile importante per vivere una vita serena, ma spesso è considerata carente in moltissimi giovani. Alcune ricerche americane spiegavano come il livello di una buona autostima fosse alto al momento di cominciare il percorso scolastico (circa nell’80% dei casi), salvo ridursi ad un minimo 5% alla fine del percorso stesso, raggiunta ormai la maturità. Non prendiamo certi dati come oro colato, anche perché esistono differenza nei test e nelle valutazioni e non sempre il concetto di autostima messo in evidenza è quello che ritengo giusto.
Educare l’autostima, ossia insegnare sin da piccoli ai propri figli come accrescere la propria sicurezza e la fiducia in se stessi, è un aspetto determinante per ogni genitore, ma non solo: proprio questi dati mi hanno spinto a chiedermi se la scuola, anche in Italia, sia all’altezza di infondere negli studenti una sana autostima o meno.
Ancora prima di divenire adolescenti, periodo in cui spesso l’autostima è una carenza diffusa, i bambini possono imparare a sviluppare la loro autostima, a credere in loro stessi e nel loro potenziale, che anche da piccoli non è mai assente. Poiché l’autostima, come appunto suggerisce la parola, altro non è che la mia personale valutazione di quanto valgo, allora sin da piccoli possiamo imparare a stimarci, possiamo imparare a farlo in modo positivo.
L’autostima non dipende dal giudizio degli altri (neanche da quello dei genitori), non dipende dai successi personali o dalle sconfitte, ma da come noi valutiamo tutto questo, dal mondo in cui giudichiamo il nostro valore. Da piccoli abbiamo bisogno che siano gli altri a riconoscerlo per primi, ma soprattutto, che ci venga mostrato come farlo da soli. I bambini devono imparare ad usare la propria testa, non accettare indiscutibilmente ciò che non capiscono ma rifletterci su, valutare personalmente.
Spingere i propri figli a stimare comportamenti e scelte è importante perché poi loro siano in grado, crescendo, di pensare in modo autonomo anche del proprio valore. La carenza di autostima è legata strettamente all’incapacità di cogliere in modo critico giudizi e critiche, successi e sconfitte. I bambini devono imparare a esprimere il loro parere su tutto, a non dare più importanza al giudizio degli altri che non al proprio.
Ai genitori spetta il compito di guidare i figli, e farlo senza imposizione ma coinvolgendo (a discrezione dell’età, ovviamente) è la base principale di una sana educazione. I figli devono essere resi autonomi, è questo significa aiutarli ad usare la loro mente in modo costruttivo, critico e creativo.
I bambini che crescono scoprendo che il loro valore è un giudizio che spetta a loro e non agli altri saranno adolescenti liberi, adolescenti in grado di prendere la loro strada e non quella del “branco”, in grado di sviluppare il loro potenziale e ridefinire le caratteristiche stereotipate dell’adolescenza.