Aumenta l’IVA, si alleggerisce il portafoglio…
Detersivi, vestiti e scarpe, vacanze e benzina: sono questi i protagonisti dell’aumento dell’IVA al 21% scattato a settembre. Il timore delle associazioni dei consumatori è di assistere a un aumento dei prezzi esagerato e per evitare tutto ciò chiedono maggiori controlli e allertano i consumatori.
Sabato 17 settembre 2011: una data che peserà molto nella vita degli italiani. Con la nuova manovra finanziaria del governo, è stato infatti introdotto l’aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al 21%.
Il che tradotto vuol dire che molti prodotti costeranno al lordo lo 0,8% in più. Quali sono i beni destinati all’aumento? Dal frigorifero alla tv, dal profumo al cd, dalla macchina all’abbonamento in piscina. È lunga la lista dei prodotti e servizi oggetto del rincaro. Restano invariati, invece, i prezzi dei cosiddetti “beni di prima necessità”, come generi alimentari, bevande, sanità e istruzione, perché soggetti al regime IVA del 10% o del 4%. Già dalla prima settimana dell’entrata in vigore della manovra, le associazioni dei consumatori, però, hanno contato numerose lamentele.
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L’Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori), lancia l’allarme per il timore che possano esserci “furbetti” che approfittando dell’aumento IVA, ritocchino i prezzi di quei beni che non dovrebbero invece subire variazioni, arrotondando ad esempio per eccesso il loro costo: difficilmente, infatti, vedremo i decimali o i centesimi sul cartellino.
«Dal 17 settembre a oggi i prezzi di molti beni son saliti in maniera ben consistente dell’1%, come se qualcuno avesse approfittato della misura per portare a casa profitti maggiori del dovuto. Per tutti vale l’esempio della benzina, subito salita in media di 4 centesimi e balzata nella seconda metà di settembre a 1,7 euro per litro. Le segnalazioni fioccano da tutta Italia e le rilevazioni hanno confermato che qualcosa che non torna c’è», denuncia l’Adoc.
Per questo l’associazione dei consumatori si è messa in moto per monitorare con costanza i prezzi, mettendo a disposizione dei consumatori i loro uffici. Ogni irregolarità andrà quindi denunciata agli organi competenti. Inoltre, l’associazione è pronta a tutelare i diritti dei consumatori, in ogni sede fino ad arrivare alle procure, per segnalare tutte le illegalità e le omissioni. Fortunatamente una nota positiva c’è: molte aziende hanno deciso di ostacolare l’aumento dell’IVA, non aumentando i listini.
D’ora in poi, quindi, occhio ai prezzi, quelli “gonfiati” potrebbero “sgonfiare” il portafoglio.
Sharon Evangelisti