Arte concettuale tra matericità e contrasti cromatici
A Messina le opere di Vicky, eclettica artista che fonde, nelle sue creazioni, riflessione, ricerca formale e comunicazione poetica, in una parabola rappresentativa che danza tra passato, presente e futuro.
“In ognuno di noi c’è un espressione artistica. Basta ascoltare il nostro lato sensibile”. Questa è la frase che sintetizza l’universale valore dell’arte di Vittoria Arena, eclettica artista messinese, che esprime il sue estro creativo prevalentemente attraverso l’opera concettuale. “C’è sempre una base filosofica nelle mie opere, un viaggio oltre l’immaginario, dove mente e cuore si ascoltano reciprocamente”. Il ragionamento di fondo a cui accenna la pittrice, che si firma nelle sue opere Vicky, nome con la quale la chiamavano quand’era adolescente, si esprime attraverso la matericità che emerge prepotentemente dalla cornice.
Iside e Osiride (1-2) sono il richiamo all’antico mondo egizio, il sole e la luna, i due opposti, motivo ricorrente nella sua poetica rappresentativa. Così come Dualità del bianco, con la contrapposizione delle forme geometriche e dei due opposti colori/non colori (Black&White / White&Black). In molte opere è presente un elemento ricorrente, una sagitta (una linguetta appuntita come l’ago della bussola), simbolo di positività dell’essere.
La vena artistica di Vicky, creatrice, ma anche mamma, prende il sopravvento nella tarda serata, quando, al riparo dagli impegni e dalle preoccupazioni, può sciogliere le briglie della creatività, facendosi guidare nella creazione delle sue opere, frutto di una meditazione finalizzata alla comunicazione di un messaggio, ma anche istantanea espressione dell’estro. “Per realizzare un’opera impiego circa una settimana. Prima ci ragiono su, poi procedo con la ricerca del materiale, che non sempre trovo in città. E così, la sera, nella mia stanzetta adibita a laboratorio artigianale, mi metto al lavoro”.
Particolarmente interessante, tra le opere, è Circuito disamorevole (3), che indica la complessità dei rapporti umani, spesso aggrovigliati quanto un circuito elettrico. L’opera, come d’altronde tutte le altre, è nata sotto l’influenza dir un particolare stato d’animo di Vicky. Anche Intrappolati nella rete (4)è espressione delle emozioni della pittrice, vittima, in questo caso, del più grande gioco della vita, l’amore.
La disincantata analisi della comunicazione dei nostri giorni è quanto mai eloquente in Parole molecolate (5), nella quale l’esigenza del discorso si trasforma in molecole inespressive, che inaridiscono la società.
Le tele di Vicky vanno osservate, sentite, indagate con attenzione. Oltre la particolarità del soggetto, a volte quasi misterioso, si apre un mondo di riflessione, che è sicuramente la ricchezza maggiore – oltre naturalmente al linguaggio artistico – che la pittrice riversa nelle sue originali creazioni.
Vicky, oltre a realizzare le sue opere concettuali, si dedica al design, disegnando gioielli, monili e flaconi. Recentemente ha infatti fatto realizzare dalla SB3 di Lecco un flacone, rivestito in vetro e rifinito in acciaio, che può contenere due fragranze (una per lei e una per lui). Simbiosi – questo il nome dell’opera – è composto da due sezioni simmetriche a forma di S, una verde e una fucsia, ed è brevettato presso la camera di commercio di Messina. L’artista è alla ricerca di un’azienda che abbia intenzione di produrrlo (per contattarla scrivere all’indirizzo vittoria.arena@gmail.com).
Altro volto che affascina la nostra artista è la poesia, alla quale si dedica fin dall’adolescenza. Ha scritto numerosi componimenti, pubblicando alcune raccolte (Intrecci d’amore, equilibri sospesi, Squarci di luce nei miei haiku). Vogliamo concludere con qualche breve citazione:
La porto scritta
nel cuore una parola
mite: amore
Quel che cerchi di
me è il rovescio di
ciò che io penso
Poesia è
luce radiosa che nel
presente vive
Oltre la vita
danza l’anima alla
nitida luce
(tratte da Squarci di luce nei miei haiku, Magi Editore 2006)
Marco Papasidero